Casamicciola: il Responsabile dell’Area Tecnica, Vincenzo D’Andrea, ha firmato il 1 dicembre una determina con la quale si conclude il procedimento riguardante l’ex discarica comunale del cretaio in Cava Pozzillo. La determina stabilisce che zona non costituisce un pericolo per l’ambiente e per la salute umana in quanto il suolo non risulta contaminato. Le indagini ambientali che sono state svolte con l’ausilio dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania hanno dato esito negativo.
E’ solo l’ultimo atto di una storia che parte nel 2002 quando il Corpo Forestale dello Stato pubblicò il “Primo Rapporto sul 3° censimento delle discariche abusive”.
Sulla base di questo censimento la Commissione Europea aprì una procedura di infrazione a carico dello Stato Italiano, invitandolo a bonificare le discariche non in regola con le norme ambinetali europee. Si mise quindi in moto la lenta macchina burocratica nazionale; attraverso le regioni cominciarono le analisi delle discariche a rischio: tra queste c’era anche Cava Pozzillo discarica dismessa dal lontano 1988. Da esami effettuati nel 2006 e 2007 c’era un dato che destava allarme: il livello di arsenico nel suolo profondo, un dato che andava analizzato meglio. Intanto l’Italia non si mette in regola e nel 2014 arrivano i provvedimenti dell’unione europea: una multa di 40 milioni di euro a cui sarebbero seguite ogni sei mesi multe di pari importo fino a quando, le 218 discariche incriminate, non fossero state bonificate. L’unione europea aveva anche stabilito degli sconti: 400mila euro per ogni discarica bonificata e 200 mila euro per ogni discarica scagionata in seguito ad analisi scientifiche dal rischio di pericolo ambientale.
La regione Campania nel 2013 stanzia fondi Por/Fesr per bonificare le discariche a rischio, per casamicciola si stabilisce una somma di un milione e centosettantamila euro. Intanto a casamicciola si continua con le analisi. Nel 2013 i controlli alla falda sotterranea dell’ex discarica di Cava Pozzillo danno risultati confortanti: la falda non sembra essere pericolosa in quanto i livelli di arsenico sono dovuti alla natura natura chimica delle acque idrotermali.
Il 22 settembre di quest’anno quarantuno sindaci italiani vengono chiamati a rapporto dal Ministero dell’Ambiente per avere il “polso” della situazione in merito all’andamento delle bonifiche finanziate col programma operativo regionale. Tra loro c’era anche il sindaco di Casamicciola, accompagnato da alcuni tecnici; viene comunicato al ministero il risultato delle analisi e che di lì a poco – il 26 settembre- l’ARPAC svolgerà i prelievi in contraddittorio ai fini del rilascio del certificato finale. Il campione sulle acque del pozzo a valle di Cava Pozzillo supera i parametri fluoruri ed arsenico, ma sia il tecnico incaricato dal comune, la geologa Filomena Miragliuolo, sia l’ARPAC concordano che i superamenti sono compatibili con la natura chimica delle acque idrotermali. Cava Pozzillo è stata scagionata: lo stanziamento di un milione e centosettantamila euro, proveniente da fondi Por/Fesr 2007/2013, non necessita di essere impiegato e l’erario ha risparmiato 200mila euro.