Stefano aveva 53 anni. È morto il 27 ottobre. Antonio aveva 52 anni. È morto il 25 novembre. Erano due operatori dell’igiene ambientale. Lavoravano in provincia di Napoli.
I sindacati Fiadel, Uiltrasporti, Fit Cisl reti e CGIL, con un comunicato evidenziano i pericoli dei lavoratori nel settore N.U.
Due incidenti mortali così ravvicinati ripropongono con estrema drammaticità il tema della sicurezza sul lavoro nel settore dei rifiuti. La condizione in cui operavano Stefano ed Antonio non è molto diversa da quella di migliaia di lavoratori della provincia di Napoli. Si parla tanto di raccolta differenziata ma non si parla di un settore allo stremo, povero di risorse e poco attento alla sicurezza dei lavoratori.
Gli automezzi sono spesso vecchi e poco manutenuti, spesso i dispositivi di protezione sono pochi e il personale non è ben addestrato ad utilizzarli, la vigilanza istituzionale non riesce ad intercettare efficacemente le continue violazioni alle norme sulla sicurezza del lavoro.
Nonostante l’ennesima tragedia, questo non può essere soltanto il tempo del dolore o della sterile invettiva. Occorre agire subito per prevenire altre morti bianche.
I Sindacati chiedono un incontro urgente con il Prefetto di Napoli. Intendono proporre la costituzione di un tavolo di coordinamento tra direzioni locali del Ministero del Lavoro e dell’INAIL, insieme con i rappresentanti dell’Associazione dei Comuni, della Città Metropolitana di Napoli e della Regione Campania, per migliorare e intensificare in tutta la provincia le attività di prevenzione e di vigilanza contro gli infortuni sul lavoro nell’igiene ambientale.
PIÙ SICUREZZA PER I LAVORATORI DELL’IGIENE AMBIENTALE. SUBITO