Oggi si gioca Empoli-Roma, c’è la sfida in panchina tra Martusciello e Spalletti.
Il tecnico dell’Empoli Giovanni Martusciello, classe 71, ischitano di Lacco Ameno, giunse in toscana alla corte di Spalletti (giovanissimo mister) circa 20 anni fa. Da allora è lì che ha casa ed ha trovato un ruolo da protagonista nel calcio che conta in serie A. Con Spalletti l’Empoli e Martusciello, in tre anni dalla C1 arrivano in serie A. E Martusciello cambia pelle: abbandona in poco tempo il ruolo di “mediano solo corsa” che lo aveva contraddistinto sull’isola verde, e diviene giocatore universale, anche trequartista, falso nueve, ed a sorpresa uomo goal. Sei goal nel suo primo campionato di serie A, gli stessi fatti in 7 anni di C con l’Ischia.
E Martusciello ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match con la Roma sopratutto di Spalletti.
Ecco alcune sue dichiarazioni, riportate da empolichannel.it: “I ricordi di Spalletti sono bellissimi, me li tengo stretto. Si va anche al di là dell’aspetto calcistico e professionale, abbiamo toccato livelli straordinari grazie a lui e a quello che ha saputo tirarci fuori. Mi fa un effetto particolare affrontarlo da avversario, c’è un rapporto molto stretto. Sarà bello”.
“Da giocatore mi ha fatto crescere in maniera esponenziale. Se sono arrivato in serie A il merito è suo: io grazie a lui ho creduto di essere un calciatore forte. Lui, per me, è come un fratello maggiore. È tra i due migliori allenatori d’Italia”.
E poi sulla Roma.
“Non ha un modulo fisso, ha tre centrocampisti e sembra si muova secondo un 4-3-3, ma poi è più un 4-2-3-1. Ci saranno sicuramente altre difficoltà da affrontare, abbiamo cercato di prepararle al meglio. La differenza è che la Roma è più in salute rispetto al Napoli, ma non partiamo battuti”.
Sulla formazione.
“Tre partite in una settimana. I cambi li hanno fatti tutte le squadre e se vedo che se qualcuno non mi garantisce tenuta fisica cambio. Rimarcate questo aspetto su di me, ma le modifiche le fanno tutti”.
Sulla negatività.
“Non voglio sconti da nessuno. La gente mi deve valutare per quello che sono, ma non dal punto di vista umano. Se si va oltre sono attacchi alla persona e non me lo merito. Sono io il primo a non essere contento per l’andamento dei risultati, ma se pensiamo che ci porti vantaggio esaltare la negatività fatelo pure. Io non lo faccio”