Questa mattina apprendiamo da un post scritto dal Sindaco Ambrosino che a Procida la media di raccolta differenziata nei primi mesi 2016 è stata del 70% (nel 2014 68,75% e nel 2013 69,96%), in aumento rispetto al 62,4% dei primi mesi del 2015 (il 2015 si è chiuso con il 65,98%). Sono diminuiti i conferimenti illegali di materiale ingombrante da quando ha aperto il Centro di Raccolta.
In miglioramento lo spazzamento delle strade, dalla scorsa primavera gli operatori iniziano alle 6.00 invece che alle 8.00. Come al solito il Sindaco, che governa l’isola da oltre 12 mesi, non perde occasione per tirare in ballo la precedente amministrazione, a suo dire, per rimarcare le mirabolanti operazioni poste in essere dalla sua Amministrazione. Su questo aspetto val la pena sottolineare come il sito “My Sir” al quale è possibile accedere anche dal sito web del Comune, riporta che nel mese di giugno 2016 il Comune di Procida ha fatto registrare una raccolta differenziata pari al 100% (parametro che fa media con il dato diffuso dal Sindaco).
Un risultato strabiliante, caro Sindaco Ambrosino, ed allora perché non intestarsi un report di eccellenza, praticamente da guinness dei primati? Altro che Comuni virtuosi!!!
La verità, forse, è che i dati forniti sono in qualche modo indicativi e, prendendo nello specifico le percentuali e i periodi a confronto annunciati dal Sindaco, ci sembra ben poca cosa soprattutto perché, nei primi mesi del 2015, l’area ecologica di via IV Novembre è stata interessata da lavori di ammodernamento (quindi non era operativa).
Dopo di che, al gruppo “Per Procida” fa piacere constatare, altresì, che in questa estate del 2016 siano ritornate in auge buona parte delle attività poste in essere dalle precedenti amministrazioni per quanto riguarda il servizio di igiene urbana (anticipo nell’orario di raccolta e pulizia delle strade, personale aggiunto per la pulizia delle spiagge libere, raccolte aggiuntive per le attività commerciali) particolare che dimostra, al di là delle chiacchiere e della continua propaganda, che non tutto era da buttare.