RIFONDAZIONE DICE NO ALLA CHIUSURA DELL’INPS

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Dal 31 dicembre l’INPS di Ischia Ponte si mostrerà agli isolani con un aspetto totalmente diverso da com’è oggi conosciuta. Sulla base della nuova legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196/2009) è stata prevista l’istituzionalizzazione del processo di analisi e valutazione della spesa delle amministrazioni centrali e la sua graduale estensione alla altre amministrazioni pubbliche. La cosiddetta spending review sta colpendo dunque anche i servizi assistenziali oltre la scuola, i trasporti, la sanità e la giustizia. In particolare la determina numero 19 del 13 novembre 2014 – in ambito di città metropolitana di Napoli – impone la chiusura e la conseguente trasformazione in solo punto informativo dell’agenzia di Ischia. La riallocazione dei bacini di competenza sarà effettuata a Pozzuoli. Il Circolo di Ischia del Partito della Rifondazione Comunista non accetta questo ulteriore schiaffo ai cittadini: la nostra INPS elabora circa 9000 domande di disoccupazione l’anno e proprio la natura insulare del nostro territorio spesso non garantisce un’adeguata continuità territoriale. Inoltre, per un disoccupato stagionale il costo di uno spostamento a Pozzuoli risulta oneroso; ancor peggio quando si tratta di un disabile che qui a Ischia può farsi visitare nella sede dell’agenzia. Riteniamo che l’INPS sia parte integrante dell’economia reale dell’isola che poggia prevalentemente sul lavoro stagionale. Premesso ciò, noi di Rifondazione Comunista chiediamo ai consiglieri comunali di tutta l’isola, e in particolare a quelli di Ischia, di avanzare nel prossimo civico consesso la nostra istanza, che riguarda e interessa la maggior parte del tessuto sociale di Ischia. Rifondazione ha già stilato una proposta di ordine del giorno che potrà essere inviata a chi vorrà risolvere un problema gravissimo come la chiusura dell’INPS.