AREA MARINA PROTETTA: TRADITA ED ABBANDONATA

0
78

Nel chiuso di una stanza, durante un Consiglio di Amministrazione, si sancisce una destinazione dell’Area Marina Protetta – Regno di Nettuno. Alla faccia della protezione dei valori biologici ed ecologici e della partecipazione, vogliono farci un porto galleggiante per navi da crociera. Questo dopo anni di “nulla” o quasi, nell’attesa di fatti concreti, di un’azione coerente, di un segnale che invertisse la tendenza che porta l’AMP ad essere, per dirla come uno studente ischitano, un semplice tratto su una cartina geografica dell’isola. I risultati, sotto gli occhi di tutti, sono un mare depredato, e il Regno di Nettuno agli ultimi posti, in Italia, per attività portate avanti e per finanziamenti ricevuti, proporzionati proprio all’efficienza delle AMP. Ma quattro amministratori locali e i responsabili dell’AMP finalmente si muovono e decidono di rilanciare l’Area. Come ? Con un porto galleggiante. Incredibile, ma tragicamente vero. Un porto galleggiante per navi da crociera. Con le conseguenze sull’ecosistema marino che è fin troppo facile immaginare. Ad un mare già pesantemente aggredito da terra, con le prime pagine dei giornali dedicate a sequestri per scarichi abusivi, manca solo un porto galleggiante. Questo è tradire il mandato di una AMP, che è quello della conservazione della ricchezza biologica, quello di preservare, proteggere, difendere il mare, le specie e le sottospecie, minacciati proprio da utilizzi che alterano gli ecosistemi. Una AMP abbandonata per anni, tradita oggi. Per un porto. Sarebbe un tremendo, finale e fatale impatto ambientale per l’isola d’Ischia, e per le speranze riposte nella possibilità che questo nostro mare sopravviva all’azione distruttrice dell’uomo. Ma è per fortuna solo un progetto. Da sventare.

Amedeo Borzillo