La moda parolaia, usata nei media, dà all’ascoltatore la percezione che talune parole vengono utilizzate più di altre, forse ritenendo che danno più eleganza al dire o meglio evidenziano il tasso culturale dell’utilizzatore.
Qualche giornale ha fatto addirittura un elenco delle più abusate; ne cito qualcuna a mò di esempio: resilenza, accozzaglia, femminicidio, gabbio, inciuciare, palliativista, urbicidio. Sinergia è una di quelle. Nel significato letterale individua “l’azione combinata e contemporanea di più elementi di una stessa attività” che è lo stesso significato che offrono le parole d’uso comune come “collaborazione o cooperazione” che appaiono meno chic. Ed è di una positiva collaborazione di intenti che oggi voglio dire. Negli ultimi giorni (forse merito anche di questa pagina che, settimanalmente, spulcia tra le tante incongruenze isolane), sono successi due eventi che meritano considerazione positiva.
Il primo: all’ufficio di polizia di Stato di Ischia si è insediato il nuovo dirigente, il dr. Ciro Re che, oltre a lasciarsi fotografare quasi sempre in divisa (fatto che ritengo molto positivo perché dà meglio il senso dello stato e dell’immediato distacco funzionale), ha applicato più uomini in attività di controllo per le strade isolane che, piccole e spesso anguste come sono, non possono essere lasciate in uso smodato a tassisti (che, con quei loro mezzi pulmann, sono in costante violazione del codice della strada), a piccoli trasportatori di merci (che, ignorando dove si trovano,sostano ovunque), ai conduttori di bici elettriche (per i quali le regole stradali e dei limiti di potenza sono un orpello trascurabile) e, finalmente, la cronaca ci racconta di più interventi sanzionatori, in queste tre categorie, dei quali va reso merito al nuovo dirigente la polizia di stato di Ischia. Mi auguro che intervenga anche per una verifica del transito di quei grossi automezzi che per sagoma e tara non possono circolare per le strade ischitane e degli atti istitutivi delle aree di sosta lungo le vie che rendono la circolazione pericolosa. In sintesi, mi auguro che con il nuovo dirigente scompaia ’antico detto “scopa nova priest’ se fa vecchia” (che sta ad indicare che ogni cambio tende a stimolare attenzione su di sé per poi lasciare che il ritorno al “panta rei” precedente) e che finalmente l’isola resti attenzionata, come necessita, dalle forze dell’ordine nelle loro varie articolazioni. Il secondo evento si è concretizzato al comune capofila dell’isola ove il sindaco Enzo Ferrandino ha reso, in questo momento, gli atti amministrativi più interessanti dell’intera comunità isolana.
Sulla scorta di quanto aveva fatto bene altrove (e forse anche sul suggerimento, a mezzo stampa, dell’attento Borgogna), ha nominato il dottor Josep Ejarque, esperto (sintetizzo) in marketing turistico, per predisporre un piano di accoglienza/organizzazione turistica per dare ad Ischia un’immagine diversa di quelle che oggi è (fotograficamente descritta lo scorso anno da B. Valentino nella sua pagina facebook). È una novità di metodo, chiamare gli esperti collaudati a fare qualcosa per il proprio paese, che segna un, concettuale, cambio di rotta in un contesto temporale segnato dal demerito che merita di essere annotato. Come merita di essere annotato un altro “fatto normale” posto in essere dallo stesso sindaco di Ischia che con un’ordinanza, semplice-semplice, ha disposto che a mezzanotte si interrompano le musiche all’esterno dei locali e alle ore 2,00 si interrompano anche all’interno. Semplicemente magnifico e, stimolato dal mio storico pensiero sull’argomento, non esito a dire “bravo sindaco”. Sulla stessa lunghezza d’onde potrebbe proseguire il sindaco/commissario di Casamicciola Terme (per vietare quei pericolosi assembramenti notturni di ragazzi, sulla statale per entrare in un locale, sito di fronte alle ceramiche Mennella, che, sembra, apre all’una di notte) o il sindaco di Serrara per restituire l’antica dignità alla piazza di S.Angelo, diventata, come talune spiagge, una sorta “suk-rumoroso” con musiche ad alto volume che impediscono finanche la conversazione o il riposo. L’isola d’Ischia ha bisogno, nell’immediato, di cose semplici e non di progetti faraonici. Con esse recupererà le sue sintesi territoriali e di destinazione che, in passato, la rendevano appetibile per cinematografie importanti (non come quelle sciocche degli ultimi tempi) o stimolante per canzoni o poesie di successo. Il sindaco del comune capofila ha, quindi, incominciato a mettere le note giuste sul pentagramma. Che lo si incoraggi, anche pubblicamente, ad inserire anche crome
e biscrome per rendere una melodia unica. Con identici interventi degli altri colleghi isolani e delle forze
dell’ordine presenti sul territorio. Una collaborazione (o sinergia) di intenti porterà in breve tempo a sistemare tante cose per le quali non ci vuole molto, come hanno dimostrato il sindaco Ferrandino ed il vice questore Re, a riportarle sui binari delle regole. Oggi si avverte, domani si sanziona. Nessuna brutta figura se,
recuperando vecchi errori, si interviene a correggere storture, invasive e dannose. Da sempre ritengo che se
recuperiamo certe forme di vita, che in passato hanno dato benessere alla nostra isola, miglioreremo anche
in salute fisica e finanziaria. acuntovi@libero.it