Salute, studio, in Europa 1 genitore su 4 non conosce virus Hpv

Roma, 24 mag. (Adnkronos Salute) – Genitori europei un po’ più informati sul papillomavirus umano (Hpv) ma non a sufficienza. Secondo una ricerca – condotta da Ipsos in 8 paesi Ue, sponsorizzata da Msd, in occasione della Settimana europea contro il cancro (Ewac), che si svolge ogni anno dal 25 al 31 maggio – il 73% dichiara di essere a conoscenza dell’Hpv, con un miglioramento, dunque, del 4% dei livelli di consapevolezza rispetto a quanto emerso da uno studio simile, condotto nel 2019, ma con un chiaro gap di conoscenza, rappresentato dal restante 27% (oltre un quarto dei genitori) che afferma di non esserne a conoscenza, nonostante i numeri dicano che la maggior parte degli uomini e delle donne sessualmente attivi sarà infettata da una forma di Hpv nel corso della vita.

E ancora: a seguito della pandemia di Covid-19 – emerge ancora dall’indagine – il 61% dei genitori afferma di sentirsi più informato sulle vaccinazioni, ma il 43% concorda anche di essere sopraffatto dalla quantità di informazioni riguardanti le vaccinazioni disponibili. Un genitore su 5 in tutta Europa, tra quelli informati sull’Hpv, non sa che può causare il cancro. “La ricerca – ha commentato Xavier Bosch dell’Istituto oncologico della Catalogna intervenuto alla presentazione online dell’indagine – mostra un risultato positivo sull’aumento dei livelli di consapevolezza dell’Hpv tra i genitori in tutta Europa. Tuttavia – ha osservato – c’è ancora molto lavoro da fare per ridefinire le priorità dei programmi generali di immunizzazione e screening, insieme a ulteriori sforzi per prevenire la diffusione dell’Hpv e la potenziale crescita della prevalenza di questo virus che causa il cancro”.

“In questo momento critico – ha ammonito – dobbiamo essere più vigili che mai sulla salute delle nostre famiglie e dei nostri cari e assicurarci di agire per recuperare gli screening sanitari e le vaccinazioni di routine, che tutti sappiamo essere stati ridotti a causa della pandemia”.

“Come madre so che tutti i genitori vogliono il meglio per i propri figli e nessun genitore vorrebbe vederli contrarre qualsivoglia patologia invalidante che potrebbe compromettere il suo futuro”, ha commentato Esra Urkmez, Patient advocacy awareness fundraising director, di ‘Engage’ (European network of gynaecological cancer advocacy groups). “Ecco perché è così importante per noi padri e madri fare ricerche, informarci e ottenere le informazioni corrette che possano supportarci nel percorso decisionale sulla salute dei nostri figli. Tuttavia, negli ultimi due anni, a causa della pandemia, è diventato sempre più difficile per i genitori orientarsi nella vastità delle informazioni disponibili relativamente ai vaccini e sulla protezione dei propri figli dalle malattie infettive. I genitori devono continuare ad utilizzare fonti affidabili come l’Organizzazione mondiale della sanità e a parlare con il proprio medico”, ha sottolineato.

“E’ importante per loro fidarsi delle notizie che ricevono, sentirsi pienamente informati e sapere che il vaccino Hpv esiste da molto tempo rispetto a quello contro il Covid-19 – ha aggiunto Esra Urkmez – ed è stato studiato e largamente sperimentato. Il virus Hpv e alcuni tipi di cancro possono essere prevenuti semplicemente agendo ora per conto dei nostri figli. Se qualcuno non è sicuro, dovrebbe semplicemente parlare con il proprio medico per ottenere maggiori informazioni su come prevenire alcuni tipi di cancro, negli uomini e nelle donne”, ha concluso.

Tra i dati emersi dalla ricerca, rispetto al livello di consapevolezza, risulta che solo 1 genitore su 2 che è a conoscenza dell’Hpv (55%) afferma di sentirsi informato sul virus e mette in luce ulteriori lacune informative, e tra i diversi Paesi l’Italia risulta essere la più consapevole. La Germania (59%) e la Svezia (60%) le meno informate. E ancora, tra gli altri risultati: solo un terzo (33%) dei genitori intervistati ha affermato di essere consapevole che l’Hpv può causare il cancro sia negli uomini che nelle donne, mentre il 42% non era a conoscenza delle vaccinazioni che potrebbero aiutare a prevenire alcuni tipi di cancro.

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