Il monastero delle Trentatré per tutto il mese di maggio ospiterà “Neralbe”: si tratta dell’ultimo progetto della regista teatrale ed artista napoletana Luisa Corcione. Gli spazi storicamente riservati alla preghiera e alla vita claustrale delle monache clarisse cappuccine si apriranno ai visitatori, con dipinti , installazioni, sculture, momenti di poesia e prosa, di danza e un dj set con musiche di La Claud, avvicinando il visitatore ad un mondo solitamente inaccessibile. L’intervento artistico è un modo per scoprire i fasti del luogo, dall’origine fino alla figura della fondatrice, Maria Lorenza Longo, che diede vita 500 anni fa anche all’ospedale degli Incurabili. “Parlando con le monache ho provato a riconsiderare in modo laico l’essenza nell’idea comune di clausura – spiega l’artista e regista Luisa Corcione – Ne è venuto fuori che non è un negarsi al mondo ma, diciamo, alle cose del mondo: per poter mostrare al mondo stesso la strada del colloquio ininterrotto con Dio. Dunque è altro dal distanziamento ma un modello di apertura al creatore cui si invitano gli altri, magari non direttamente ma mostrando un esempio, è il contrario dell’eremitaggio. Stimolante in chiave artistica”.