Che sforzo, che fatica. Ieri 4 settembre è scaduto il termine per presentare le liste degli aspiranti consiglieri
comunali a Serrara Fontana. Il parto non sembra essere dei migliori, anche se la gestazione è stata lunga. Nel
ritorno al mio impegno domenicale, dopo le ferie agostane, mi auguravo che, in uno scatto di sensibilità e di
etica, i protagonisti della bagarre preelettorale non presentassero liste, lasciando in sede il commissario che
avrebbe potuto determinare le condizioni per la formazione di una “vera” classe dirigente capace di
amministrare il paese.
Così, purtroppo, non è stato. Prima di decidere per l’uno o per l’altra, ascolterò le
proposte degli aspiranti al seggio, anche se il mio amico Gaetano, portavoce di “Caruso per Irene”, mi
accomuna (ipse dixit del 31 scorso) per età, per proposta politica ed altro al vecchiume cesareo.
Evidentemente, gli è saltata “la lampo della riflessione” non essendo riuscito, in uno con la Irene (vista da
Caruso), a convincere il mio amico “Mustaki” a candidarsi contro Cesare, nonostante le paginate e le prime
concesse. Addebitando a me, in uno con la Irene (vista da Caruso), l’insuccesso per il quale mi definiscono,
addirittura, mentore (“ab illis” il dispari 1.9). Così non è, vista anche la scelta di Mustaki di restare fuori, e
colgo l’occasione per ringraziare sia la Irene (vista da Caruso) che il loro portavoce per il fatto che, pur di
fronte alle grosse difficoltà numerarie (che hanno imposto il pescaggio in altri registri), mi hanno risparmiato
l’invito alla candidatura (cercata casa per casa), evitandomi così il difficile compito del confronto in una
squadra di così alti profili!! Identico ringraziamento rivolgo a Cesare Mattera anche se la “fascinosa Irene”
(che il -gelosone- Gaetano affligge pubblicando foto non belle) dice che, dopo “avermi incontrato e guardato
negli occhi”, ha compreso la mia aspirazione a rivestire il ruolo di “mentore” e “stratega preelettorale”. Che
dire? Non nego che, leggendo dello sguardo di Irene, ho avvertito un fremito immediatamente scacciato dal
ricordo che aveva le lenti appannate per cui la lettura mal gli riuscì. Anche se l’incontro fu piacevole,
nonostante la presenza “vigile” di Caruso!! Il tempo ahimé è andato e, pertanto, il mio ruolo sarà quello
dell’ascoltatore che spera, per poterlo commentare, di sentire l’illustrazione di un programma serio e non le
litanie che hanno contraddistinto la vigilia. Non nascondo che, per quel briciolo di esperienza che mi
riconosco, temo di restare deluso considerato che i problemi sono tanti e tutti determinati, con responsabilità
equamente ripartibile, dai protagonisti in campo. Senza nulla togliere alla responsabilità di chi, per omesso
controllo, li ha lasciati proliferare. Non si sa mai si potrebbero offendere!! Ma, poiché la speranza è sempre
l’ultima a morire, da elettore informato spero che, quanto meno i candidati che anelano al rinnovo del seggio
spieghino agli elettori: 1) Come mai una casetta monofamiliare nella cava del “latierno” o sopra Calimera
deve andare giù e in altre zone: vicino-vicino al mare, sugli scogli, lungo le strade principali e altrove si è
lasciato e si lascia ancora costruire: abitazioni, negozi o appartamenti di lusso? Cosa intende fare la
costituenda amministrazione sulla problematica che vede contrapposti gli aspiranti ad una casa di necessità e
quelli al business? 2) Viabilità interna: per la frazione S.Angelo, se non ricordo male, esiste un deliberato che
rende ZTL l’area di tutto l’agglomerato urbano, centro compreso, a partire da “Cava Ruffano” fino a
“Fondolillo”, le cui strade, peraltro, mai sono state omologate al traffico veicolare e mancano dei requisiti di
sicurezza per i pedoni per l’utilizzo misto. Se tale ancora è, come è possibile che in essa scorrazzino giorno e
notte oltre 100 macchinette elettriche? Sono tutte autorizzate anche a transitare su strade mai omologate per i
veicoli? Sono tutte autorizzate anche a trasportare persone come normali taxi, al cui uso non sono destinate,
senza rilasciare alcuna ricevuta di pagamento? Se sono autorizzate e se è tutto lecito sarà facile rispondere Si.
Se non lo è appare necessario che qualcuno spieghi agli elettori di Serrara Fontana: a) come è stato possibile
che la giunta municipale abbia consentito il rilascio di un così alto numero di licenze per il trasporto delle
merci e delle persone; b) come è possibile che un gran numero di licenze al trasporto siano in appannaggio di
persone non del posto; c) come mai i vigili urbani -che, ricordo, sono agenti di PG – non ritengono di
fermare il loro transito anche quando mettono in serio pericolo l’incolumità dei pedoni; d) chi “regge o ha
retto il moccolo” a tale situazione divenuta insostenibile avendo cambiato i connotati ad un paese ove si
circolava a piedi o a dorso di mulo e oggi è diventato pericoloso finanche camminare a piedi? Dicano i
candidati al seggio: “cosa intendono fare, su tale problematica, se eletti?”. 3) Aree demaniali: arenili. Da più
parti è stata rilevata l’assenza di servizi igienici da utilizzare negli stabilimenti balneari. E’ un rilievo corretto
che spinge a fare delle considerazioni visto che le normative impongono, per ogni struttura ricettiva, la
presenza di tre tipologie di servizi (uno per i diversi generi ed uno per i portatori di handicap). A fronte di 5
concessioni, sul solo lido di “Chiaia delle Rose” in aderenza l’istmo, andrebbero realizzati 15 toilette, con i
relativi impianti di depurazione ed innesto in fognatura. E’ possibile realizzarle? A me sembra di no (tranne
se non interviene una legge che sconvolga tutti i principi urbanistici fino ad oggi fissati) per cui, posto il
problema (che, stranamente, gli uffici municipali e quelli della Asl non rilevano), la conseguenza diretta è
che si dovranno rilasciare un minor numero di concessioni per impianti balneari e solo a chi, fisicamente, ha
un immobile in prossimità con servizi igienici idonei allo scopo. Dovendosi peraltro considerare che, per
l’attività indiscriminata delle macchinette elettriche, quotidianamente, si riversano sulle spiagge un numero
insostenibile di bagnanti che formano un carnaio umano in dispregio alle normative covid, di sicurezza, di
igiene e di serenità. Dicano i candidati al seggio: “cosa intendono fare, sul punto, se eletti?”; 4) Tutela del
patrimonio paesaggistico. L’espressione è imponente, grave e minacciosa considerato che la ripetitività del
suo uso lascia presupporre l’esistenza di una minaccia al paesaggio (inteso come quel complesso di elementi
che per essere caratteristici di una determinata zona sono protetti dall’ordinamento). Detto ciò e preso atto
del proliferare di baracche che occupano scogli ed arenili per svolgere attività di ristorazione, sarebbe
opportuno attenzionare il comportamento dei tutori del vincolo paesaggistico che, rifuggendo a “sviste”
tecnico/grammaticali, ogni anno, autorizzano simili sconci che sottraggono beni collettivi ad una pubblica
fruizione. Tra essi anche aree di particolare pregio ambientale, di richiamo turistico e scientifico
internazionale, come è il “cratere delle fumarole” sul quale è stato eretto un baraccone mastodontico. Cosa
succederebbe se in tanti inoltrassero richiesta di occupazione di suolo demaniale per uno sfruttamento
privato? La soprintendenza continuerebbe a dare parere positivo? Dicano, gli aspiranti al seggio municipale:
“cosa intendono fare a tutela del nostro grande patrimonio paesaggistico, storico, turistico e culturale che è
costantemente aggredito anche con la complicità dei custodi del vincolo?”. 5) Recupero del patrimonio
comunale. E’ fatto notorio (agevolmente documentabile) che superfici e beni municipali sono asserviti (se
non addirittura acquisiti) da privati o da altre amministrazioni dello Stato. L’immobile oggi destinato (in
parte) ad ufficio della Guardia Costiera (di cui conosco bene la storia) che una giunta inetta non ha difeso per
trattenerlo nel patrimonio comunale, è la prova lampante del concetto di tutela che gli amministratori uscenti
hanno dei beni pubblici. Ad esso si aggiungono le tante superfici acquisite o illegittimamente usate da
privati, agevolmente rilevabili da un confronto tra i deliberati elencanti i beni patrimoniali e le mappe
catastali. Dicano gli aspiranti al seggio: ”cosa intendono fare, se eletti, per recuperarli al patrimonio
comune?” Tralascio, per necessità di spazio, altri argomenti. Il lettore converrà che i cittadini di Serrara
Fontana vorrebbero essere informati su tali tematiche e non su chi ha tradito per primo tra Cesare e Caruso.
Entrambi, in politica, sono traditori seriali per la qual cosa nutro poche speranze di sentire argomentare sulle
tematiche elencate sia per le colpe a loro direttamente addebitabili che per la mancanza di uno stimolo. Ce ne
vorrebbe uno efficace come quello che l’addestratore diede all’elefantino Dumbo riluttante all’esercizio sulla
palla. Una punturina nel sedere e l’animale si lanciò in acrobazie memorabili. A Serrara la punturina la
potrebbero dare tutti quelli che sono abilitati a fare delle verifiche che, ahimè, non fanno. Qualche
campionatura, con determinazione cautelare, sull’uso delle strade, dei carrelli e delle loro licenze, sulla
gestione degli arenili, delle autorizzazioni paesaggistiche, dei suoli pubblici ed altro, aiuterebbe a dare un
contenuto ad una campagna elettorale e il popolo a scegliere meglio.
Di Vincenzo Acunto
acuntovi@libero.it