La battaglia dei pescatori di Ischia e Procida arriva sui banchi della legge.
La querella scoppiata tra il comune di Ischia e procida risale alla ordinanza del comune di ischia del 19 aprile che regolamentava la vendita del pescato presso il pontile aragonese di ischia ponte. L’ordinanza stabiliva due diverse fasce orarie la prima dedicata ai pescatori ischitani, dalle 630 alle 1030 e la seconda ai procidani dalle 1030 alle 1430. Ma questa differenza di orario non è andata giù ai procidani che si sono detti danneggiati dall’essere confinati in una fascia oraria giudicata non consona.
Il 18 maggio è partita la battaglia legale di Procida che ha notificato al comune di Ischia il ricorso al Tar Campania per l’annullamento della ordinanza.
Quindi la giunta comunale di Ischia, riunitasi il 22 maggio, ha deliberato di resistere in giudizio ed ha affidato l’incarico della difesa dell’ente all’avvocato Alessandro Barbieri, che riceverà un importo forfettario di 2000 euro oltre cpa e iva da liquidarsi al termine del giudizio.
La spesa pari quindi a 2537, 60 euro verrà impegnata sul capitolo 405/10 del bilancio dell’esercizio finanziario