10 NOVEMBRE 2009, SETTE ANNI FA LA TRAGEDIA DELLA FRANA A CASAMICCIOLA

Dopo 3 giorni di pioggia, 8 novembre 69 millimetri, 9 novembre 25 millimetri, 10 novembre 71 millimetri, alle ore 8:10 un fiume di acqua e fango proveniente dalle valli alla pendice del Monte Epomeo travolge il centro abitato di Piazza Bagni e prosegue la sua corsa verso il mare lungo via Monte della Misericordia .Acqua, fango e pietre sono piombate nelle acque del porto di Casamicciola, trascinando in mare le auto e tutto ciò che gli capitava dinanzi, lungo il cammino di desolazione e distruzione. Una ragazza muore, una ventina i feriti, due in gravi condizioni.
La pioggia, ha provocato la grossa frana che si è staccata poco dopo le 8 del mattino da un costone di montagna che sovrasta il centro di piazza bagni. Dopo le prime, affannose ricerche, una ragazza di 15 anni Anna De Felice è stata trovata nel fango senza vita. Era in uno dei veicoli travolti dalla massa di fango e acqua insieme alla madre. La donna è stata salvata, ma per la ragazza non c’è stato nulla da fare. Era a bordo dell’auto che è stata trascinata in mare dalla frana.  Altre quindici persone sono state estratte vive, mentre una donna è stata salvata in mare dalla Guardia costiera. Uno dei feriti più gravi è stato trasportato in gravi condizioni con una eliambulanza del 118 a Napoli. I feriti sono stati venti in tutto, una decina dei quali ricoverati. 

 La giunta regionale, in seduta straordinaria, deliberò la richiesta dello stato di calamità naturale per il comune di Casamicciola e stanziò un milione per gli interventi di emergenza e di messa in sicurezza del territorio interessato dalla frana. 

“La zona a monte della strada era già ritenuta ad alto rischio frane – ha detto l presidente dei geologi della Campania, Francesco Russo – ma non sono stati fatti i necessari lavori di mitigazione. Il fattore predominante che ha causato la frana è stata la pioggia. Stiamo facendo verifiche sul posto per accertare se la frana è avvenuta in un’area già classificata come zona rossa e se possono essere intervenute azioni dell’uomo che hanno complicato lo stato dei luoghi. Il rischio idrogeologico in Campania è molto alto.  ” “Grande rabbia” espresse l’allora capo della Protezione civile, Guido Bertolaso: “Fino a quando non si fa manutenzione del territorio e di messa in sicurezza di tutto il nostro ambiente – dichiarò – continueremo a dover subire questo genere di situazioni”. 

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