(Adnkronos) – Pertanto, “il disposto e confermato sequestro può in concreto riguardare anche delle parti del servizio che potevano essere considerate non diffamatorie. Di conseguenza potrebbe rappresentare un bavaglio alla libertà d’espressione e d’informazione tutelato dall’art. 21 della Costituzione e dall’art. 10 della Cedu – Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo per i possibili riflessi negativi sul giornalismo investigativo o sui servizi di trasmissioni televisive di denuncia o di inchiesta”. Pertanto, secondo Franz, “non si può escludere che questo delicato caso, in attesa che il Parlamento approvi finalmente una legge di sistema in materia di diffamazione, finisca davanti alla Corte di Strasburgo proprio per le implicazioni di carattere generale che possono derivarne”.
Questi i fatti. Il 19 dicembre 2020, nell’ambito di un procedimento penale per diffamazione aggravata a carico del giornalista pubblicista de ‘Le iene’ Alessandro Politi, accusato di aver leso la reputazione del professor Renato Burioni, il Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Milano ha disposto il sequestro preventivo del sito internet www.iene.mediaset.it limitatamente alle pagine in cui erano ancora presenti i servizi televisivi andati in onda il 9 e il 23 giugno 2020 riguardanti il virologo. “Questo perché, nei servizi citati, sarebbe stata offesa la sua reputazione in quanto era stata indicata falsamente la presenza di un suo interesse economico collegato alle opinioni scientifiche espresse in contesti divulgativi a favore dell’efficacia di anticorpi monoclonali nelle terapie contro il Covid-19 e all’attività di ricerca o di consulenza svolta sugli anticorpi monoclonali relativamente a virus diversi”, spiega Franz.
“In tal modo era stato veicolato il falso messaggio secondo cui le opinioni scientifiche della persona offesa in tema di Covid-19 sarebbero orientate da occulti interessi economici”. Il 22 gennaio scorso il Tribunale del riesame di Milano confermava il decreto del Gip ed ora la Cassazione, su conforme requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Lucia Odello, lo ha ratificato condannando il giornalista de ‘Le iene’ Alessandro Politi al pagamento delle spese processuali.