Roma, 9 feb. (Adnkronos) – Nicola Zingaretti indica la Sala della Regina e sorride: “Non trasformiamo questa conferenza stampa in una discussione sul Pd ma non voglio sfuggire alla domanda”. Stavolta, al contrario di altre occasioni dopo i vari ‘giri’ di consultazioni di questi giorni, il segretario Pd risponde e a lungo alle domande dei cronisti. Anche a quelle ‘fuori tema’, dopo il colloquio con il presidente incaricato Mario Draghi. Su congresso, alleanze, amministrative. Il messaggio di Zingaretti è chiaro. Su tutti i temi posti. Da “marziani” parlare ora di congresso ma ribadisce la disponibilità -già avanzata domenica in tv- ad aprire una discussione.
Altrettanto chiaro sulle alleanze anche in vista delle amministrative: il segretario Pd ribadisce che l’orizzonte è quello di “coltivare” l’alleanza con M5S e Leu. Un “patrimonio” lo definisce perché, avverte, non dovrà esserci “mai più un Pd isolato e debole” come nel 2018. Sui territori c’è ovviamente la componente dell’autonomia locale. “Nessuna decisione dall’alto. Autonomia dei territori e vocazione unitaria”, è l’indicazione del segretario. Tuttavia per alcuni settori dem la questione congresso e quella delle alleanze, è legata. Ma è condivisa la priorità di concentrarsi nella fase attuale sulla formazione del governo.
Da ambienti di Base Riformista si spiega che non c’è volontà di entrare nella questione congresso in questi giorni. “Abbiamo fatto tra di noi un fioretto per stare in silenzio su questo tema”, è la battuta per poi sottolineare che “ora è prioritaria l’unità del partito” attorno al lavoro di Mario Draghi sul nuovo esecutivo. Anche Matteo Orfini che nei giorni scorsi aveva parlato di congresso, puntualizza: “Io ho non ho mai detto ‘ora’. Ho detto appena usciamo da pandemia e l’ho fatto rispondendo al segretario che ne aveva parlato in tv”.