Roma, 12 lug. (Adnkronos) – “L’unico inglese a Wembely era Roberto Mancini. A me dispiace molto perché, essendo una persona che ama notoriamente l’Inghilterra come una seconda patria, mi duole il comportamento finale dei giocatori inglesi. Questa scena della medaglia sfilata dal collo è inaccettabile ed è un’offesa grave alla storia e al costume dell’Inghilterra”. Così all’Adnkronos Antonio Caprarica che, all’indomani della vittoria dell’Italia a Wembley che le è valsa il titolo di campione d’Europa, commenta le polemiche che infuriano sulla reazione dei giocatori inglesi.
“Il calcio nasceva come un gioco per gentiluomini giocato da cafoni, e purtroppo certe volte certe partite confermano questo giudizio così snobistico -analizza il giornalista e scrittore, per tanto tempo corrispondente della Rai da Londra- Perché finché erano sul campo devo dire li ho trovati corretti, c’è stato anche l’abbraccio fra i due capitani, ma poi c’è stata una reazione davvero grave”. Caprarica analizza dal punto di vista sociologico il comportamento della nazionale inglese: “Purtroppo viviamo in un tempo difficile, in cui gli orrori e le sgrammaticature dell’esistenza si traducono immediatamente in comportamenti offensivi”, spiega.
“Basta pensare -aggiunge- alla via crucis di insulti e commenti razzisti che stanno investendo i tre ragazzi neri che hanno sbagliato i rigori. Quindi non solo mancanza di fair play nei confronti degli avversari, ma addirittura mancanza di correttezza verso i giocatori della propria squadra, ragazzi che in queste otto partite hanno dato il meglio che potevano, hanno portato l’Inghilterra a giocare la finale e tu adesso li scarichi e li tratti come se fossero dei rifiuti’ E’ una cosa inaccettabile”.