**2 Giugno: Ascanio Celestini, ?sia Festa della Costituzione, ingombranti le Forze Armate?**

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Roma, 3 giu. (Adnkronos) – La ricorrenza del 2 Giugno dovrebbe diventare soprattutto la Festa della Costituzione alla luce del fatto che la nostra Carta ha rappresentato un elemento di unità e di pacificazione. E’ il significato che, secondo l’attore e regista Ascanio Celestini, dovrebbe acquisire la Festa della Repubblica celebrata ieri. Una giornata nella quale, per il secondo anno di seguito, a causa dell’emergenza sanitaria, non è stata realizzata la sfilata militare lungo via dei Fori Imperiali. Una mancanza che Celestini non ha rimpianto tanto che considera ‘ingombrante’ la presenza delle Forze Armate per la Festa della Repubblica.

‘La scelta della Repubblica ‘ ricorda all’Adnkronos Celestini, autore tra l’atro di ‘Radio Clandestina. Memoria delle Fosse Ardeatine’ ‘ ha trovato nella Costituzione, e nella sua attuazione negli anni, un elemento pacificatore. La Carta è, secondo molti, il primo atto inclusivo anche delle forze che alcuni consideravano antidemocratiche. Trovo la presenza delle Forze armate in una festa come quella della Repubblica ingombrante quanto meno. A prescindere dalle mie idee personali di antimilitarismo e pacifismo, non vedo il motivo per il quale, nella Festa della Repubblica, debbano avere un ruolo preminente le Forze Armate’.

‘Insomma, non trovo una giustificazione alla loro presenza se non molto aleatoria. Al limite ‘ osserva Celestini – la troverei per la Festa del 25 Aprile anche se non la proporrei mai. Il 25 Aprile è la festa nazionale per la liberazione dall’occupazione straniera, supportata da una parte di italiani che aderì a quella forma di fascismo che fu la Repubblica di Salò. Gli antifascisti furono comunisti, socialisti ma c’erano pure i cattolici e i partigiani monarchici. Comunque, nella guerra di liberazione nazionale, hanno avuto un ruolo importante anche i militari, quelli che non aderirono alla Repubblica di Salò’. La scelta della Repubblica fu invece ‘divisiva, il Paese si spaccò in due’, ricorda Celestini.