ISCHIA. IL GRIDO DEL WEB: “IO STO CON GIANFRANCO!”

La notizia della sospensione di don Gianfranco Del Neso, che ha confessato di avere una relazione e di aspettare un figlio, ha invaso i social: qui, al grido “Io sto con Gianfranco!”, si susseguono sul profilo dell’ormai ex sacerdote messaggi di commento al suo gesto. Due sono essenzialmente i contenuti dei messaggi: la condivisione per l’onestà avuta nel manifestare la verità e la problematica più antica legata al famoso – e contestato – celibato dei preti.

Sul profilo di Del Neso, uomini e donne, isolani e non, da ore si stanno affrettando ad osannarne l’onestà:

Invece di vivere una doppia vita come fanno molti, ha avuto coraggio ed onestà”, è scritto in un post.

Bello leggere e constatare che esistono ancora persone capaci di scegliere con dolorosa onestà la coerenza e la propria strada per la felicità vera…”, ha aggiunto un altro; ma l’elenco è lungo:
“La forza di essere capaci di essere sinceri prima con se stessi e poi con tutto il resto è solo da ammirare ed applaudire…”

Poi, la questione legato al celibato:

Mi chiedo in che anno finirà il medioevo della chiesa, ancora legata al celibato dei propri ministranti”, la domanda rivolta in un post.

Amare Dio ed essere devoto al Signore non significa non poter amare una donna… un figlio o la propria famiglia – si aggiunge sulla stessa scia – anche i sacerdoti sono umani e devono essere trattati come tali… ogni privazione o divieto crea un problema profondo che prima o poi bisognerà affrontare..”

C’è poi chi si rivolge confidenzialmente a Del Neso, sottolineando ne la lealtà e l’umiltà:

Sei una persona leale ed onesta solo una regola sbagliata come l’obbligo di celibato per i preti ti ha obbligato a questa scelta. Se si possiede vera vocazione si può essere marito papà e ministro di Dio svolgendo il tutto in maniera esemplare”.

Ed ancora: “Sei umile ed anche questa è una missione di servire te stesso come padre verso i bimbi che verranno e ti chiameranno papà perché sei degnò di farli sedere alla mensa di Dio donando loro l’umiltà che Dio a versato su di te”.

Il progetto di Dio per te non era il sacerdozio presbiterale ma un sacerdozio di vita coniugale. Bravo per la tua onestà ce ne fossero nella Chiesa altri confratelli onesti come te, in modo che la Chiesa non vivesse oggi la forte crisi che sta attraversando”

Arriva poi il post di un ex sacerdote, come lui, passato allo stato laicale per crearsi una famiglia, nel lontano Friuli:

Bravo – scrive – sei onesto. Io ci sono passato 38 anni fa, ora sono padre di due figli e nonno di 3 bimbi. Sono felice ma non è stato facile, anzi forse i tempi sono cambiati non lo so. Se ti serve una mano per quello che posso io ci sono”.

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