Vita da sfrattati. Il Mons Prochyta chiude il campionato (…e che campionato!raggiunto anche il quinto posto da neopromossi) da indesiderati al Tony Chiovato di Baia dove affronterà la Puteolana. Il comune di Monte di Procida ha infatti chiuso le porte dello stadio alla società dal Vezzuto Marasco, interrompendo unilateralmente un rapporto che avrebbe dovuto durare 10 anni. E così il presidente Franco Marasco, deve salutare lo stadio dedicato al fratello a causa di una decisione che sembra motivata solo da decisioni politiche e da scusanti che sembrano costruite ad arte.
Dal 30 marzo 2018, la squadra di calcio di Monte di Procida non utilizza più lo stadio cittadino per le gare casalinghe nonostante la nel 2013 la società del Mons Prochyta calcio partecipò al bando per la gestione del campo sportivo “Vezzuto Marasco” e si aggiudicò la gestione dal 18 marzo 2013 per un periodo di 5 anni, prorogabile per altri 5.
“Nell’ultimo anno – sottolineano dalla società sportiva – eravamo convinti che saremmo stati chiamati per concordare i termini del rinnovo, ma arrivati a febbraio 2018 senza ricevere nemmeno un cenno dall’Amministrazione, abbiamo chiesto noi di attivarsi per il rinnovo. Dopo pochi giorni però, veniamo a sapere che non ci sarebbe stato il rinnovo perchè, sulla base di un business plan appositamente commissionato all’ing.Landi di Salerno, il nostro canone non è stato considerato congruo”. Infatti spiegano i dirigenti della società di calcio: “il canone dello stadio è stato portato alle stelle, senza alcuna reale motivazione, a differenza di quelli di altre strutture che invece presentano aumenti minimi e da ritenersi comprensibili. Infatti insieme al bando dello stadio è stato pubblicato dall’ente anche il bando per la gestione del palazzetto. Confrontando i due bandi si evince una differenza notevole di aumento del canone per il campo sportivo rispetto a quello per il palazzetto: il primo, passa da 125 euro a 1000 euro; il secondo, da 150 a 208,33 euro. Abbiamo, allora, chiesto di visionare il business plan anche del palazzetto, ma ci è stato negato”
Ed allora, in considerazione della disparità di prezzo, ma sopratutto del rifiuto a voler fra prendere visione degli atti, in casa Mons Prochyta, si è portati a pensar male. Ed aggiungiamo noi una massima di Andreotti: a pensar male si fa peccato… ma spesso si indovina!
Ed a supportare tale ipotesi bisogna aggiungere che già dal 28 agosto 2017, il consigliere delegato allo sport, Restituta Schiano di Cola, chiedeva al funzionario di procedere all’indizione di nuovi bandi. “E’ la prova – sottolineando dalla società Mons Prochyta calcio – che l’amministrazione aveva deciso da mesi che il nostro contratto di gestione non doveva essere prorogato”.
Infine non si può negare che l’amministrazione abbia disposto la proroga tecnica della gestione del campo sportivo alla società di calcio sfrattata, fino al 30 giugno 2018. Ma visto il comportamento, ritenuto altamente scorretto, dell’amministrazione, il presidente Marasco e la dirigenza tutta ha deciso di lasciare il campo sportivo in data 30 marzo 2018”.
Intanto, dalla gara dell’8 aprile, la squadra che milita nel girone A di Eccellenza, è costretta a giocare le gare casalinghe lontano dalle mura di casa ed oggi chiude il suo brillante campionato con la Puteolana a Baia.