Signori lettori, in seguito all’articolo dei CUDAS di pochi giorni fa, nel quale si sollecita l’inizio dei lavori d’ampliamento dell’Ospedale Rizzoli, e che ringrazio vivamente, io, alla lunga lista delle persone preposte a favorire un inizio concreto dei lavori, aggiungerei ed interpellerei anche il Sindaco del Comune di Forio il dott. Francesco Del Deo in qualità di presidente dell’Associazione Nazionale Comune Isole Minori (ANCIM). Chiedo quindi al sindaco di interessarsi di sollecitare il più presto possibile i lavori d’ampliamento del Nosocomio Lacchese, inviando un’istanza in cui si dichiari Ischia “zona disagiata”; dico questo, alla luce delle considerazioni sentite in giro, che mi hanno portato a pensare che questa importantissima e urgente istanza potrebbe partire proprio dal Sindaco Del Deo in quanto presidente dell’ANCIM. Visto che, a quanto pare, non è compito del governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca, lo stesso vale per i rappresentanti ischitani dell’ASL Napoli 2 Nord, il dott. Pietro Buono e il dir. Postiglione, i quali a tutt’oggi hanno fatto solo promesse o interviste sull’argomento (è questo il caso del dottor Pietro Buono), o non si sono affatto interessati (è questo il caso del dottor Pietro Buono). In concreto siamo ancora lontani da un un interessamento concreto. Lo stesso discorso vale anche per il Direttore dell’ASL Napoli 2 Nord, il Sig.Antonio D’Amore e il Ministro della Sanità Speranza, il primo non lo si riesce a scalfire ed il secondo neanche ci ha preso in considerazione.
Alla luce di tutto ciò il mio pensiero adesso è rivolto al Sindaco di Forio il Dott. Francesco Del Deo, al quale credo con estrema fiducia, e spero che possa risolvere e venire in aiuto a noi pazienti oncologici, nell’intavolare in primis un’istanza e per continuare con insistenza all’avvio dei lavori presso l’ospedale Rizzoli per ampliarlo e creare finalmente uno spazio dedicato alle radioterapie e per alloggiare il macchinario preposto alla Pet-Tac. Sono diversi mesi che cerco di far notare l’importanza di questi argomenti con numerosi appelli, come già avete avuto modo di sapere voi lettori. Nonostante sia trascorso diverso tempo, non si sa ancora, se questa famosa deroga sia già stata inoltrata o meno da parte del dott.re Buono, tanto per cambiare non se ne è saputo più nulla. In questi giorni riflettendo un po’ sul problema dell’ubicazione per il macchinario per la pet-tac e le radioterapie, mi chiedevo, per curiosità personale, chi potesse rispondermi o magari a chi rivolgere queste seguenti domande:
1) Quanti sono i militari dell’esercito attualmente presenti in Caserma nel Palazzo Reale
2) Poiché il servizio di leva è stato soppresso già da molti anni, mi chiedo di cosa si occupano i militari oggi presenti presso il Palazzo Reale?
3) Se sono in pochi, come credo, potrebbero essere trasferiti altrove, ad esempio in zona lido d’Ischia dove c’è un complesso di recente ristrutturazione, o optare per un eventuale trasferimento in terra ferma? Credo che sia opportuno che il Palazzo Reale venga adibito per altro, magari per crearci un centro oncologico come “Dio Comanda” e poiché dispone di ampi spazi, si potrebbe anche ipotizzare di creare degli alloggi per il personale medico sanitario proveniente dalla terra ferma, visti i fitti alle stelle e visto che anche per loro, come per noi, esiste il problema soprattutto d’inverno per le condizioni meteo marine avverse.
Tutto questo, capisco che non dipende né dalle amministrazioni comunali né in parte, da qualcuno sopra citato, o magari potrebbe anche essere, perché essendo area militare lo Stato ha un suo ruolo. Per cui Ministro Speranza a parte, a chi altro posso chiedere delucidazioni in merito? A chi potrei proporre tutto questo? Posso aver detto un’eresia o forse no, magari in tanti la pensano come me ma nessuno lo dice, in entrambi i casi per me è una curiosità che potrebbe diventare realtà. solo una curiosità che però visto la circostanza potrebbe diventare realtà o almeno resta il fatto che potrebbe diventare realtà. Dal mio punto di vista rimane il fatto che, in ogni caso l’ospedale A. Rizzoli deve essere il nostro fiore all’occhiello, così come è inaccettabile che non è dotato di Pet- tac e che non si effettuano radioterapie. Per cui invito tutti a sbrigarsi per eseguire i lavori approvati ormai da tempo, e se ciò non fosse più possibile presso il Rizzoli bisogna trovare un’ ubicazione consona e ciò è molto importante sia per i pazienti oncologici che per l’intera comunità. Concludo dicendo semplicemente a tutti di fare prevenzione contro le malattie oncologiche che si appropriano del nostro corpo da un momento all’altro. Grazie a chi mi leggerà e ascolterà”