Sono molte le opportunità grazie al PNRR. Ma è obbligatorio per i Comuni fare squadra per rilanciare l’isola e il turismo. «Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è una grande occasione, prevede uno spettro ampio d’investimenti e riforme a favore dei Comuni. Per le amministrazioni dell’isola d’Ischia è giunto il momento di mettersi insieme e in modo sinergico fare squadra per aumentare l’offerta turistica, migliorare l’accoglienza e le condizioni di vita della popolazione». Lo ha detto Mimmo Barra già Commissario dell’Azienda di cura e soggiorno dell’isola d’Ischia, attuale componente di ARETUR, Agenzia Regionale del Turismo.
«Le misure previste – continua Barra – annunciano attività per il “patrimonio culturale per la prossima generazione” che comprendono “strategie digitali e piattaforme per il patrimonio culturale”, la “rimozione delle barriere fisiche e cognitive per l’accesso semplificato a musei, biblioteche e archivi per la partecipazione alla cultura” insieme al “miglioramento della efficienza energetica nei cinema, nei teatri e nei musei”. Nella Missione 1 del PNRR è indicata poi la “Rigenerazione dei piccoli siti culturali, del patrimonio culturale, religioso e rurale” con “attrattività dei borghi” cui si aggiungono la “tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” e i “programmi per valorizzare l’identità dei luoghi”. Inoltre saranno attivati interventi mirati al recupero del patrimonio storico, alla riqualificazione degli spazi pubblici aperti (ad esempio eliminando le barriere architettoniche o migliorando l’arredo urbano), fino alla creazione di piccoli servizi culturali anche a fini turistici. Gli interventi saranno attuati attraverso il “Piano nazionale borghi”, un programma di sostegno allo sviluppo economico-sociale delle zone svantaggiate basato sulla rigenerazione culturale dei piccoli centri e sul rilancio turistico. Oltre a ciò nel PNRR sono previsti piani per la costruzione di nuovi asili nido, piste ciclabili e infrastrutture per favorire la mobilità elettrica ed ecosostenibile superando addirittura il concetto di “auto privata”, che potrebbe risolvere l’annoso problema del traffico sulle strade isolane. Infine, altro aspetto importante che l’isola d’Ischia potrebbe intercettare sarà rappresentato dagli ingenti finanziamenti per la gestione dei rifiuti solidi urbani finalizzati alla realizzazione di impianti di ultimissima generazione ed ecosostenibili. Perché non pensare a questi fondi per la costruzione di un solo impianto capace di esaudire le esigenze dell’intera isola anche attraverso una gestione unica per la raccolta dei rifiuti?».
«In tutti i casi, però, torna un concetto che è ormai obbligatorio nelle progettazioni. Tutte le azioni si articoleranno in progetti locali integrati, in sinergia, quale condizione fondamentale per l’accesso ai fondi. Ischia non può permettersi di perdere questa enorme ed ultima opportunità di crescita. Categorico ed imperativo risulta allora l’adozione di una strategia comune. Le basi, in effetti, già ci sono. Si può riprendere il “Piano Strategico-Patto di Sviluppo per l’Isola d’Ischia” firmato dalle amministrazioni nel 2015, creare un tavolo intercomunale con funzioni tecniche e progettuali e i fondi del PNRR non sfuggiranno ai sei Comuni ma bisogna fare in fretta per non arrivare ultimi nella grande gara del rilancio dell’isola d’Ischia»