Se per il 45,4% dei turisti tedeschi non fa nessuna differenza la presenza dell’imposta di soggiorno nel momento in cui effettuano una prenotazione in Italia, sale al 17,6%, quando lo scorso anno era pari al
6,1%, la quota di coloro che dichiarano che “se c’è la tassa vado in un’altra destinazione”. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio nazionale sulla tassa di soggiorno della società Jfc, che fa un focus sui turisti tedeschi in
Italia. Lo studio evidenzia soprattutto che per gli ospiti tedeschi è molto più importante sapere di dover pagare questa tassa e a quanto ammonta il suo importo, rispetto al pagamento in quanto tale. Dalla rilevazione emerge che il 55,9% dei tedeschi che si sono trovati nelle condizioni di pagarla quest’anno ne era al corrente “perchè aveva preso informazioni personalmente”; un 22,5% afferma di averlo saputo perchè gli era stato comunicato “al momento della prenotazione”, il 14,7% ha saputo di dover pagare l’imposta al momento dell’arrivo in albergo, mentre il 6,9 ha scoperto di doverlo fare “al momento del saldo presso la struttura ricettiva”.