le concessioni balneari devono essere riassegnate entro massimo due anni tramite gare pubbliche, poiché l’estensione al 2033 è contraria al diritto europeo in quanto proroga automatica e generalizzata. Il Consiglio di Stato si è espresso con un’articolata pronuncia, la numero 18/2021 pubblicata nel tardo pomeriggio di ieri, per esprimersi in via definitiva sulle concessioni demaniali marittime: i titoli in essere non sarebbero più validi già oggi, ma «al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni, nonché di tener conto dei tempi tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedure di gara richieste e nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia in conformità ai principi di derivazione europea», è ancora accettabile mantenere l’efficacia delle attuali concessioni fino al 31 dicembre 2023, cioè fra poco più di due anni. Dal giorno successivo tuttavia – precisano ancora i giudici – «tutte le concessioni demaniali in essere dovranno considerarsi prive di effetto.