Occorre lavorare all’unità dei coerenti comunisti smascherando e combattendo le illusorie e fallimentari ammucchiate revisioniste, populiste, qualunquiste, elettorali e opportuniste. La via per il socialismo passa necessariamente e unicamente attraverso l’organizzazione e la lotta di classe e rivoluzionaria di un partito di natura bolscevica, qual’è il P.C.I.M-L., avente il glorioso e martire simbolo del martello, della falce e della stella. Ogni altra strada si è storicamente già rivelata illusoria e perdente e persino di aiuto alla sopravvivenza del nemico di classe, ovvero del capitalismo e dell’imperialismo. Il tempo della rivoluzione socialista è oggi!
di Domenico Savio
La società comunista è quell’ordinamento sociale in cui sono stati aboliti lo sfruttamento del lavoro altrui, le classi sociali, la proprietà privata dei mezzi di produzione, il profitto, il mercato e la concorrenza capitalistica e dove il lavoro, il suo prodotto e la sua distribuzione avvengono secondo il principio dell’uguaglianza tra tutti i membri della collettività. L’ordinamento comunista succede a quello socialista, che a sua volta era succeduto al criminale sistema capitalistico. Il socialismo è la fase storica di passaggio dal capitalismo al comunismo, dove progressivamente si portano a compimento le trasformazioni economiche e sociali dal vecchio e decrepito sistema di sfruttamento e di dominio padronale al nuovo.
Sosteniamo che dopo quasi 10.000 anni di storia conosciuta dell’umanità siano già da tempo giunte a maturazione l’emancipazione sociale e la sviluppo intellettuale necessari del genere umano per poter passare a una convivenza collettiva di civiltà e di benessere esistenziale generalizzata e superiore, che coinvolga parimenti donne e uomini tutti. Superata l’epoca schiavistica e quella feudale oggi la scomparsa tocca a quella capitalistica – che sta distruggendo le risorse del Pianeta e la dignità della vita dei suoi abitanti – per mano della rivoluzione socialista organizzata e guidata dai marxisti-leninisti. Nel governo della società come i patrizi furono soppiantati dalla nobiltà feudale oggi a quest’ultima deve subentrare la dittatura (potere) del proletariato.
I protagonisti di questa nuova era e di ulteriore avanzamento storico della civiltà e del godimento esistenziale sono i comunisti – eredi delle lotte di liberazione degli oppressi dalla schiavitù padronale, quali le ribellioni degli schiavi nell’antichità e dei servi della gleba nel medioevo, la Comune di Parigi nel 1871, la Rivoluzione russa del 1905 e quella vittoriosa del 1917, la lotta partigiana e quella antinazifascista sino ai giorni nostri – alla guida del proletariato della rivoluzione tecnologica che sta progressivamente subentrando a quella industriale. Sono comunisti coloro che nel pensiero e nell’azione si richiamano ai principi del materialismo storico e dialettico e del marxismo-leninismo, al pensiero e l’opera dei nostri Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin e Stalin e alla necessità e attualità della Rivoluzione socialista per abbattere il capitalismo e costruire il socialismo lungo la strada di edificazione della società comunista.
Nel corso dei millenni la lotta per l’emancipazione sociale delle masse proletarie ha conosciuto avanzamenti, arresti e arretramenti, vittorie e sconfitte, gioie, dolori e morte, ma nessuno ha potuto e potrà mai fermare l’avanzata verso la nuova e superiore convivenza sociale prima socialista e poi comunista. Il disumano potere del capitale è destinato a soccombere, è solo questione di tempo e dipende pure dalla capacità dei comunisti di avanzare verso la vittoria definitiva traendo pure insegnamento dai successi e dagli insuccessi vissuti finora. Già un secolo fa Lenin scriveva che questa è l’epoca dell’imperialismo – fase suprema del capitalismo – e delle rivoluzioni proletarie. Da allora abbiamo vissuto la grande epopea della Rivoluzione d’Ottobre, della costruzione dell’Unione Sovietica, della sconfitta del nazi-fascismo in Europa e del Socialismo realizzato nel secolo scorso, ma abbiamo anche dovuto subire le pesanti sconfitte da parte del revisionismo della dottrina comunista, in complotto col sistema e il potere capitalistico.
Attualmente la massimizzazione del profitto capitalistico – profitto alla cui base c’è il plusvalore derivante dallo sfruttamento del lavoro proletario -, la repressione economica, sociale e militare del potere assoluto dell’imperialismo sulla Terra, il dominio tra le masse dello sciagurato revisionismo, dell’opportunismo, del qualunquismo e del populismo e i pesanti e preoccupanti rigurgiti del neofascismo e neonazismo che avanzano nel continente europeo, e non solo, accrescono la confusione e lo smarrimento di classe ideologico e politico nella sinistra anticapitalistica e all’interno delle masse proletarie. I governi capitalistici con la loro politica economica di rapina delle masse lavoratrici e popolari, che aumenta la povertà e l’insoddisfazione dei cittadini, favoriscono il diffondersi tra i lavoratori dell’industria, delle campagne e dei servizi le culture borghesi e religiose del qualunquismo, del populismo, dell’opportunismo e persino dell’estrema destra eversiva e razzista, quest’ultima anticamera preoccupante del fascismo e del nazismo. Di qui l’avanzata in Europa di partiti e governi di estrema destra e reazionaria, come l’attuale governo italiano capitalistico e senofobo.
In questa situazione potenziali forze comuniste e progressiste vengono distratte dalla lotta di classe per la conquista rivoluzionaria del socialismo e imbrigliate in organizzazioni culturali, politiche, elettorali e sindacali di natura borghese, qualunquista e opportunista che finiscono per favorire e rafforzare la sopravvivenza dell’infame sistema di sfruttamento capitalistico, anche quando dette aggregazioni sostengono di combattere per migliorare le condizioni di vita delle masse popolari, però non parlano mai di rivoluzione proletaria, di socialismo e né tantomeno di comunismo, perché si tratta di ammucchiate di natura borghese.
Purtroppo pure in Italia, e in abbondanza, abbiamo di queste aggregazioni di natura borghese o revisionista, come Potere al Popolo, Possibile, Liberi e Uguali, Movimento Arancione, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione Comunista, La Stanza (o Le Stanze) – spazio sociale, centri sociali ed altre del genere. Formazioni che quasi sempre si presentano con un simbolo qualunquista e opportunista sotto il quale tutti possano riconoscersi, questo per aggregare quante più persone, o forze, possibile, ma frammentate ideologicamente e politicamente e dalla scarsa incisività di lotta, perché fragili per la mancanza di chiari valori di lotta di classe per la rivoluzione e il socialismo. In genere per deviazione ideologica, organizzativa, strategica e tattica dal marxismo-leninismo sfuggono all’utilizzo e alla rappresentazione dei tradizionali simboli del movimento comunista nazionale e internazionale, in modo particolare dell’epopea dell’ex Unione Sovietica dalla Rivoluzione sino alla morte del compagno Stalin.
Aggregazioni qualunquiste e populiste tutte rigorosamente antistaliniste – per disinformazione o falsificazione della verità storica – od anche antileniniste, o genericamente marxiste, al massimo maoiste o prive di qualsiasi riferimento al passato rivoluzionario, questo per apparire moderate, idealisticamente e religiosamente pacifiste (da pacifismo), non violenti, cioè antirivoluzionarie, tutte attività sociali tanto care al potere borghese e capitalistico dominante, che così può dormire sonni tranquilli per chi sa quanti millenni ancora. Chi entra in queste associazioni, specialmente i più giovani, non riceve mai, stando i presupposti, una coerente e positiva formazione materialistica, marxista-leninista, rivoluzionaria e di lotta di classe per abbattere il capitalismo e costruire la società socialista. Al contrario vi trova in abbondanza individualismo e arrivismo, che generano anche divisioni, frazioni, contrapposizioni e debolezza delle iniziative. Il centralismo democratico, di natura marxista-leninista, è ignorato o aborrito.
Gli ultimi circa 150 anni di lotta di classe del proletariato nazionale e internazionale, in particolare la Comune di Parigi e la vittoria della gloriosa Rivoluzione d’Ottobre, hanno insegnato alla classe lavoratrice operaia e intellettuale che solo assumendo come guida gli insegnamenti del marxismo-leninismo – consistenti nell’emancipazione materialistica della coscienza umana; nella trasformazione da classe in sé a classe per sé delle masse proletarie; nella natura rivoluzionaria della lotta di classe del proletariato; nella costruzione e organizzazione leninista-stalinista del partito comunista, cioè un partito d’acciaio, guidato da rivoluzionari di professione e strutturato secondo i principi del centralismo democratico; nella conquista rivoluzionaria del potere, cosa impossibile con le elezioni borghesi; nell’applicazione della dittatura del proletariato, che subentra a quella sconfitta del capitalismo; nella costruzione del nuovo Stato socialista; nell’abolizione della proprietà privata dei mezzi di produzione; nella collettivizzazione dell’economia; nel superamento di eventuali “questioni nazionali” tra popoli ed etnie diverse, sull’esempio dell’Unione Sovietica; nel costruire uno Stato socialista o unione di Stati socialisti; nel condurre a compimento la costruzione della società socialista, affermando il principio “Da ognuno secondo le sue capacità a ognuno secondo il frutto del suo lavoro”; nell’edificazione della società comunista, affermando il principio “Da ognuno secondo le sue capacità, a ognuno secondo i suoi bisogni!” – è possibile seppellire per sempre il capitalismo e l’imperialismo: la vittoria è solo nella lotta di classe del proletariato, che combatte sotto le bandiere del marxismo-leninismo e al seguito di rivoluzionari di professione formatisi alla scuola del leninismo e dello stalinismo.
Essere o definirsi comunista significa questo e solo questo, diversamente non si è comunisti e non si può pretendere di parlare a nome e per conto del marxismo, del marxismo-leninismo o di un coerente partito comunista. Farlo costituirebbe un inganno per sé e per gli altri. Alle elezioni o manifestazioni sostenere un partito o movimento o una coalizione di partiti e movimenti oppure un fronte unito di organizzazioni non coerentemente comuniste, ma che possono rappresentano il cosiddetto “male minore”, non è un comportamento coerentemente comunista, perché poi nella durezza dello scontro di classe per abbattere il sistema capitalistico queste organizzazioni del presunto “male minore” quasi sicuramente si astengono dallo scontro o passano sfacciatamente dall’altra parte mettendo in pericolo il successo della rivoluzione socialista e la conquista del potere proletario. I coerenti comunisti nella società capitalistica in ogni circostanza della loro vita pubblica e privata sostengono le ragioni della lotta rivoluzionaria per il socialismo, svolgono opera di convincimento degli indecisi, smascherano, processano e condannano i revisionisti e i falsi comunisti infiltrati come agenti del nemico di classe nelle fila del movimento comunista nazionale e internazionale.
Spesso durante le campagne elettorali o nella scelta di adesione a un’organizzazione politica o sindacale oppure per la partecipazione a una manifestazione di protesta sentiamo l’espressione “scegliamo il male minore” o “votiamo per il male minore”, senza rendersi conto che “il male minore” è comunque il male da estirpare per migliorare le condizioni di vita familiare e sociale. In particolare militare in un’organizzazione o dare il voto a un partito o lista non comunisti – un partito o lista comunista si distinguano innanzi tutto dal simbolo e da un vero programma comunista – significa sostenere il nemico di classe degli interessi immediati e futuri della classe proletaria operaia e intellettiva. A volte taluni elettori si lamentano che nella competizione elettorale non è presente una lista con programma comunista giustificando il voto al “male minore”.
Il P.C.I.M-L. sull’argomento preliminarmente dichiara con grande forza e determinazione che le elezioni borghesi non sono la via rivoluzionaria al socialismo e che il partito di natura bolscevica della rivoluzione socialista quando possiede la forza organizzativa necessaria può partecipare alle elezioni borghesi territoriali, nazionali ed europee, ripetiamo non come alternativa alla via rivoluzionaria al socialismo, che è insostituibile, bensì come ulteriore strumento di lotta di classe, come megafono istituzionale della lotta di classe e come rivendicazione del miglioramento immediato delle dure condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari. Entro questi limiti i proletari tutti, in particolare i giovani coerentemente comunisti e progressisti, devono impegnarsi per contribuire attivamente affinché alle elezioni d’ogni livello istituzionale siano presenti la lista e i candidati del loro partito di classe. Il P.C.I.M-L. è garante della coerenza marxista-leninista e della fedeltà alla linea politica sopra enunciata. I coerenti comunisti, individualmente e collegialmente, mai sostengono una lista e i candidati non presentati dal proprio Partito.
Un Fronte Unito tra più organizzazioni comuniste serve alla causa della lotta anticapitalistica, antimperialistica, antifascista, antinazista, antirazzista e per il trionfo della rivoluzione socialista solo se le organizzazioni aderenti sono fedelmente comuniste, diversamente quelle che non lo sono costituiscono unicamente una fonte di inquinamento e di deviazione dalla possibilità di vittoria finale. Non deve sfuggire la circostanza che il nazismo, il fascismo e il razzismo sono mali prodotti dallo stesso disgraziato e violento sistema capitalistico e dalla sua espansione imperialistica. Ovunque si annida la disgrazia della cultura borghese del valore (o prezzo) imposto dai capitalisti alle merci socialmente prodotte e ai servizi sociali svolti, del profitto da realizzare sul prodotto del lavoro proletario e del governo di asservimento e sottomissione padronale lì si nasconde il perfido tentativo di infangare il pensiero e l’opera dei dirigenti comunisti, come il fango che viene buttato impunemente sulla memoria e l’opera del compagno Stalin, il primo costruttore del socialismo nella storia dell’umanità. Tocca ai sinceri comunisti difendere in ogni occasione la memoria e l’opera dei nostri amati Maestri.
Il Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista ritiene di interpretare correttamente gli insegnamenti del marxismo-leninismo difendendoli da falsificazioni e deviazioni, ben sapendo che il nemico di classe è sempre e dovunque in agguato. I servi, gli scribacchini e i furfanti del capitalismo hanno imparato bene l’arte della falsificazione, dell’inganno, della menzogna, del buonismo accattivante, della corruzione col danaro usurpato al lavoro proletario, della divisione del fronte di lotta popolare e persino della minaccia quando non hanno alternative. Noi comunisti, formati, o formandi, alla scuola del marxismo-leninismo e alla lotta di classe quotidiana, anche quella più dura e sacrificante, dobbiamo essere pronti ad affrontare e demolire le tesi ingannevoli, denigratorie e diffamatorie di simili personaggi che si aggirano per ogni dove nella società dello sfruttamento padronale. Dobbiamo essere più bravi di loro nello smascherarli e contestarli, specialmente quando siamo seguiti dai lavoratori del braccio e della mente.
Forio (Napoli), 8 settembre 2018.
*Segretario generale del P.C.I.M-L.
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