SANITA’. CUDAS: “NO ALLA SOPPRESSIONE DEL PUNTO NASCITA AL RIZZOLI”

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Sanità sull’isola d’Ischia: il Cudas torna all’attacco per contrastare la possibile soppressione del Punto Nascita presso l’ospedale Rizzoli,

a conclusione della proroga concessa per l’anno in corso, che potrebbe non essere reiterata nel 2020:

Abbiamo intenzione – annuncia la presidente del comitato per il diritto alla salute, gianna napoleone – di promuovere azioni positive di comunicazione, approfondimento e valorizzazione dell’attività dell’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia, con spirito collaborativo rispetto agli operatori sanitari attualmente impiegati e impegnati presso il presidio isolano. E dunque, anche in previsione di una iniziativa pubblica sulla SALUTE DELLE DONNE, che pensavamo di tenere l’8 Marzo prossimo, avevamo indirizzato qualche settimana fa una richiesta di incontro al direttore sanitario f.f. del “Rizzoli”, Luigi Capuano, da estendere a sua cura al primario del reparto di Ostetricia-Ginecologia. Ma le due mail inviate via pec a distanza di una settimana l’una dall’altra non avevano ricevuto risposta.
Senza perderci d’animo, sempre interessati ad una civile e proficua interlocuzione e – per quanto possibile nel rispetto dei rispettivi ruoli e funzioni – ad una utile collaborazione, nei giorni scorsi la presidente Gianna Napoleone aveva contattato il dottor Capuano, ribadendo per telefono quanto scritto nelle mail cadute nel vuoto. Il dottor Capuano rispondeva che anche per fissare un appuntamento con una associazione di cittadini necessitava di un’apposita autorizzazione dell’Asl Na2 Nord e che, dunque, la signora Napoleone avrebbe dovuto ritelefonargli a metà settimana per conoscere l’esito della richiesta.
Come d’accordo giovedì abbiamo ritelefonato al direttore dell’ospedale. Ben undici tentativi, in vari momenti della giornata, rimasti tutti senza risposta. Come un messaggio whatsapp, peraltro visualizzato dall’interlocutore silenzioso.
Cortesia avrebbe voluto che il diniego all’appuntamento fosse espresso con una risposta diretta…ma abbiamo capito lo stesso che il dottor Capuano non ha nessuna intenzione di incontrarci e di discutere di una questione nodale della sanità pubblica e dei livelli di assistenza sulla nostra isola con un’associazione di cittadini regolarmente costituita, che ha già dimostrato in numerose occasioni di godere di un ampio seguito e di forte sostegno da parte degli isolani.
Ora, se in via Fundera o a Frattamaggiore pensano che sia sufficiente non rispondere alle nostre gentili e fondate richieste di dialogo per farci desistere dall’occuparci seriamente e concretamente dei nostri bisogni sanitari e del nostro diritto alla salute, hanno sbagliato di grosso. Continueremo anche con più determinazione a occuparci e preoccuparci del Punto Nascita e degli altri servizi ospedalieri e territoriali, con il massimo coinvolgimento e la massima mobilitazione della cittadinanza. Abbiamo già in cantiere nuove iniziative di cui vi informeremo tempestivamente. IL CUDAS NON SI ARRENDE AL PROGRESSIVO IMPOVERIMENTO DELL’ASSISTENZA SULLA NOSTRA ISOLA E NON HA BISOGNO DEL PERMESSO DELL’ASL NE’ DI DIRIGENTI F.F. PER TUTELARE I SERVIZI SANITARI CHE CI SONO DOVUTI”.