REDDITO DI CITTADINANZA. IL GOVERNO MELONI LO ELIMINA? FORSE SI, MA… SUBITO ARRIVERA’ UNA MODIFICA

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“Noi immaginiamo di abolire questa legge e di ricostruire in forma diversa il rapporto con chi ha bisogno. Siamo convinti che offrendo ai datori di lavoro la possibilità di assumere e avere meno tasse si possano avere molte assunzioni”. Questa l’idea espressa dall’esponente storico di Fratelli D’Italia, Ignazio la Russa. “Senza dubbio si andrà verso l’abolizione”, ha ribadito il numero due del partito di centrodestra, Francesco Lollobrigida, spiegando che l’intenzione è di introdurre al suo posto “sostegni adeguati per chi non può lavorare”. E questo piano articolato e dalle modifiche radicali, evidentemente, non può essere realizzato in poche settimane. Il sussidio potrebbe, invece essere modificato già nella prima manovra firmata dal Governo Meloni. Non cambiando la platea dei beneficiari, ma intervenendo sul numero delle offerte di lavoro che è possibile rifiutare prima di perdere il sostegno economico.

Inizialmente, quando il Rdc venne varato dal primo governo Conte, la legge prevedeva che il reddito di cittadinanza decadesse al rifiuto di ben tre proposte di lavoro. Draghi ha portato a due le proposte rifiutabili. Ed ora sembra che si voglia togliere il reddito di cittadinanza già al primo rifiuto di un’offerta di lavoro. E’ questa l’idea che si fa spazio nel centrodestra, per recuperare risorse.

E’ bene ricordare che il 20% dei beneficiari di Rdc lavora con impieghi precari e poco retribuiti. Due terzi sono disabili, minori, persone che non hanno mai lavorato. L’importo medio erogato a livello nazionale è di 549 euro. Ad agosto sono state 1 milione e 180mila le famiglie beneficiarie, per 2 milioni e mezzo di persone coinvolte. Il 64,2% delle famiglie beneficiarie sono al Sud e nelle isole maggiori.

La revisione del reddito di cittadinanza è un tema che vede il pieno accordo dell’intero centrodestra. Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi all’unisono, infatti, affermano: “Chi recepisce indebitamente il reddito di cittadinanza non lo riceverà più. I soldi che noi cittadini diamo per solidarietà nei confronti dei nostri concittadini in difficoltà devono essere dati a chi è veramente in difficoltà”.

Ed a piccoli passi, siamo certi, si procederà fino ad un cambiamento netto dell’attuale erogazione del sostegno economico.