Il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, durante l’incontro di ieri, sabato 31 agosto ha detto al sindaco di Procida: “Ricordati che abbiamo dato 15milioni alla tua amministrazione”. Oggi Dino Ambrosino con un’ampio intervento chiarisce il motivo dell’ elargizione e il dettaglio della spesa.
Ecco l’intervento chiarificatore di Ambrosino:
Il Presidente della Regione ha ricordato di aver investito 15 milioni di euro per Procida Capitale. Ne abbiamo parlato nel dettaglio tante volte in questi anni, ma è utile fare mente locale perché non ci sia alcuna forma di dubbio. 4 milioni sono stati attribuiti al Comune per la realizzazione degli eventi culturali: tutti i pagamenti sono stati regolarmente eseguiti entro sei mesi dalla fine dell’evento, non è rimasto alcun debito.2.5 milioni sono stati assegnati al Comune per lavori a Palazzo D’Avalos, San Giacomo, arredo urbano. 2.5 milioni la Regione li ha dati all’Asl per potenziare servizi medici e per acquistare attrezzature che ancora ci sono presso il Pronto Soccorso.1 milione la Regione lo ha dato ad Eav per garantire la gratuità del servizio di trasporto. Sono rimasti ancora a Procida l’incremento dei chilometri e i bus elettrici.1 milione la Regione lo ha dato alle società di promozione culturale per sostenere eventi collegati a Capitale della Cultura. 1 milione è stato riconosciuto dalla Regione alla Caremar per mantenere nel 2022 il collegamento notturno Napoli Procida Ischia e Pozzuoli Procida Ischia. 2.5 milioni la Regione li ha investiti per iniziative culturali tenute nell’area metropolitana e legate alla Capitale della Cultura. 500.000 euro la Regione li ha dati a Ifel per il potenziamento dell’assistenza amministrativa. 15 milioni spesi, ma c’è un ritorno di indotto economico incalcolabile che vale molto ma molto di più. Presenteremo presto i dati di dettaglio. Nel frattempo, a partire dal 2022, grazie ai soldi spesi dalla Regione Campania, il Comune di Procida sta incassando 1 milione in più all’anno di tassa di sbarco. Così stiamo pagando ogni anno la metà dei debiti che hanno fatto gli amministratori che ci sono stati prima di noi.