PROCIDA, I CITTADINI PROTESTANO CONTRO L’ANTENNA DI TELEFONIA MOBILE

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L’antenna è stata collocata nella mattinata di venerdì quando l’intera Isola era impegnata nella processione dei Misteri. Al ritorno dalla rappresentazione religiosa, l’amara sorpresa dei residenti di via Regina Elena che da quel giorno lamentano anche disturbi al segnale televisivo. I cittadini chiedono a gran voce al Sindaco Vincenzo Capezzuto di farla rimuovere. Intanto nei prossimi giorni sul Municipio di Procida ci sarà un incontro tra il sindaco, i rappresentanti della Vodafone e i cittadini. Un incontro clamorosamente tardivo. Sindaco Capezzuto, se si vuole avere rispetto del popolo, i cittadini si incontrano e si informano prima che certe operazioni vadano in porto e non a giochi fatti come avvenuto anche per quanto concerne lo scempio ambientale autorizzato sulla spiaggia di Punta della Lingua. Intanto Domenico Savio, Segretario generale del PCIML, facendosi interprete delle lamentele e delle preoccupazioni dei cittadini, chiede pubblicamente con forza la rimozione di quell’antenna.

Venerdì 18 aprile2014, nel mentre tutta la popolazione di Procida era intenta ad assistere alla storica processione dei Misteri, in via Regina Elena, di fronte alla strada che porta al belvedere Faro, sul lastrico solaio di uno dei tanti palazzi storici della zona, è stata montata una grossa antenna di telefonia mobile. “C’è una grossa tensione e perplessità – ci ha dichiarato una signora – per queste antenne installate in un giorno in cui tutta la gente era impegnata per la processione dei Misteri. E’ vero che ci saranno tutte le autorizzazioni ma perché queste antenne devono essere collocate in un centro abitato? La cosa incredibile è che dal giorno dell’installazione dell’antenna di telefonia mobile, in molte case del circondario alcuni canali televisivi non sono più visibili o sono fortemente disturbati. Si tratta di una semplice casualità? Secondo i residenti della zona no. Nel mentre eravamo intenti ad intervistare i cittadini, in via Regina Elena è giunto il sindaco Vincenzo Capezzuto a cui i cittadini inviperiti hanno chiesto con forza di firmare un’ordinanza di rimozione dell’antenna. “Il Sindaco deve fare un’ordinanza per toglierle”, hanno dichiarato in coro i residenti di via Regina Elena alla presenza del Primo cittadino. Il Sindaco Vincenzo Capezzuto ha cercato di dimostrare che il Comune di Procida e il potere politico locale in merito all’installazione dell’antenna quasi non avessero alcuna responsabilità. Noi, circa il ruolo avuto in merito dalla pubblica amministrazione, abbiamo prontamente smentito il Sindaco Capezzuto. Infatti se il Comune attraverso la Commissione paesaggio non avesse dato parere favorevole, la collocazione dell’antenna in via Regina Elena sarebbe stata bloccata sul nascere. E invece non c’è stata la volontà politica di evitare che quell’antenna finisse per essere collocata tra le case della gente in una zona popolatissima da uomini, donne, anziani e bambini. Ad esempio a Bacoli lo scorso anno, al contrario di quanto avvenuto a Procida, la locale Commissione per il paesaggio non diete l’ok bloccando così l’installazione di un’antenna sulla collinetta in via Tabbiana. Perché a Procida questo non è stato fatto? Ma non è tutto. Il Sindaco Capezzuto ha raccontato che negli anni scorsi ha ordinato la rimozione di un’antenna dal lastrico solaio di una scuola. Perché non fa lo stesso in via Regina Elena dove sono tantissimi anche i bambini che vi risiedono? Il sindaco Capezzuto, tra le altre cose, ha annunciato che nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra gli amministratori comunali, i rappresentanti della Vodafone e i cittadini. Ma si tratta, purtroppo, di un incontro clamorosamente tardivo. Sindaco Capezzuto, se si vuole avere rispetto del popolo, delle sue esigenze e delle sue aspettative, i cittadini si incontrano e si informano prima che certe operazioni vadano in porto e non a giochi fatti così com’è avvenuto anche per quanto concerne lo scempio ambientale autorizzato dalla sua amministrazione sulla spiaggia di Punta della Lingua quando, anche in questo caso, i cittadini sono stati invitati ad un pubblico confronto solo quando il dato era ormai tratto: assurdo! Intanto a Procida i cittadini sono sul piede di guerra e sono pronti a rivolgersi a un Legale oltre che a raccogliere le firme per una petizione popolare mentre Domenico Savio, Segretario generale del PCIML, facendosi interprete delle lamentele e delle preoccupazioni dei cittadini, chiede pubblicamente con forza la rimozione di quell’antenna. E’ vero che col proliferare dei telefonini cellulari c’è anche bisogno dei punti di ricezione necessari a farli funzionare ma appare quantomeno poco opportuno permettere l’installazione di queste antenne sulle case e in zone densamente abitate. E nonostante negli ultimi anni gli esperti abbiano cercato di rassicurare gli italiani che si sono visti installare questi tipi di impianti accanto alle loro abitazioni, in molti continuano a temere gli effetti negativi delle onde elettromagnetiche. E in tanti fanno l’esempio dell’eternit che per anni e anni ci è stato fatto acquistare ed utilizzare quale materiale innovativo, resistente e sicuro per poi appurare dopo decenni i danni tragici ed irreparabili che ha causato all’uomo l’amianto di cui è composto.

Se a questo poi aggiungiamo il particolare che nell’attuale società del profitto e del consumismo spesso gli affari vengono prima della tutela della salute umana e dei diritti dei cittadini, e allora ben si spiega lo spettro dei timori e dello scetticismo che aleggia fortemente tra la gente ogni qualvolta si vede spuntare una nuova antenna le cui installazioni dovrebbero essere meticolosamente regolamentate dai Comuni la maggior parte dei quali, però, sino a questo momento hanno dimostrato di non tenere a cuore queste tematiche strettamente legate alla salute umana.

di Gennaro Savio