Da mesi e mesi è stata annullata la prima partenza da Procida per Pozzuoli delle ore 5.50. La prima corsa viene effettuata non prima delle ore 6.45 con arrivo a Pozzuoli alle 7,30, se non dopo. E’ la riflessione del procidano Giuseppe Giaquinto, pendolare e da sempre difensore degli interessi dei cittadini isolani costretti a rivendicare la continuità territoriale ed il rispetto dei collegamenti marittimi.
“I lavoratori arrivano sul posto di lavoro dopo le ore 8,00. Gli studenti arrivano a scuola dopo le ore 8,00. Le vittime della salute arrivano presso le strutture sanitarie dopo le ore 8,00. I commercianti e i trasportatori arrivano a terraferma in tempo utile per imbottigliarsi nel traffico stradale e autostradale.
Tra le ore 6,50 e le ore 13,30 non vi è alcun traghetto da Procida per Napoli.
Tra le ore 15.50 e le ore 19,00 da Pozzuoli per Procida si può venire solo a nuoto.
Stanno per privarci della corsa fondamentale aliscafo delle 17,45 da Napoli per Procida.
I traghetti arrivano spesso, stracarichi da Ischia di autoveicoli e non imbarcano i mezzi a Procida che hanno necessità di raggiungere la terraferma.
La Regione Campania, ancora una volta, sacrifica il diritto alla mobilità e continuità dei cittadini procidani a favore degli interessi dei privati che, ormai, non sono neanche più tenuti a garantire i servizi minimi ma operano in regime di libero mercato. La Caremar, pur essa privata, da sola, non riesce a soddisfare e garantire le necessità dell’utenza procidana. Siamo in balia di volontà altrui e di certezze inesistenti”
