Dopo i flop dei weekend di Pasqua e del 25 aprile, finalmente l’isola di Ischia si è riscattata. Complice anche il bel tempo, in tanti hanno deciso di trascorrere il lungo ponte del primo maggio sull’Isolaverde. Tantissimi gli alberghi che hanno registrato il tutto esaurito, ristoranti e bar letteralmente presi d’assalto dai turisti che per tutto il fine settimana hanno affollato le spiagge, gli stabilimenti termali e le vie storiche del passeggio isolano. Buone notizie anche dal turismo nautico: tante le imbarcazioni, anche di lusso, che hanno ormeggiato nel Porto di Ischia. E con l’arrivo dei turisti si è intensificato anche il lavoro delle forze dell’ordine: nel corso di tutto il weeken tanti i controlli congiunti effettuati dalla polizia di stato, dai carabinieri, dalla guardia di finanza e dalla capitaneria di porto. Un ponte del primo maggio, quindi, che ha ridato un po’ di serenità e di fiducia agli operatori del settore turistico, demoralizzati da un avvio di stagione al di sotto delle aspettative. Ma purtroppo insieme alle tante luci su questo primo weekend di estate, non sono mancate le ombre, ombre che ancora una volta hanno riguardato il trasporto pubblico, sia marittimo che terrestre. Disagi gravissimi si sono registrati in tutti i moli di imbarco, dove i turisti si sono trovati a fare i conti con la drastica riduzione delle corse, operata soprattutto dalla Caremar e a poco è servita l’istituzione, all’ultimo momento, di qualche corsa straordinaria. Lunghissime le code agli imbarchi e alle biglietterie, con attese lunghe anche parecchie ore prima di riuscire ad imbarcarsi, tanto da scoraggiare molti che alla fine hanno preferito rinunciare alla propria vacanza, disdicendo all’ultimo minuto le proprie prenotazioni. E per coloro che sono riusciti a raggiungere l’Isolaverde, l’odissea è proseguita con il disastro Eavbus: pochi autobus, superaffollati e antiquati. All’inizio della stagione turistica la questione trasporti deve essere una priorità per tutti, non si può aspettare, ogni giorno di attesa comporta perdita di ulteriore credibilità della nostra isola e conseguente perdita di turisti.