I cardinali Raymond Leo Burke e Walter Brandmuller hanno scritto una lettera aperta ai presidenti delle Conferenze episcopali alla vigilia del summit sulla protezione dei minori che andrà avanti sino a domenica in Vaticano.
“Di fronte alla deriva in atto, sembra che il problema si riduca a quello degli abusi dei minori, un orribile crimine, specialmente quando perpetrato da un sacerdote, che però è solo parte di una crisi ben più vasta. La piaga omosessuale è diffusa all’interno della Chiesa, promossa da reti organizzate e protetta da un clima di complicità e omertà”.
Una piaga che non ha escluso nessuna realtà territoriale dove è presente e viva la comunità ecclesiastica cattolica.
“Le radici di questo fenomeno – scrivono i due porporati ultra conservatori – evidentemente stanno in quell’atmosfera di materialismo, di relativismo e di edonismo, in cui l’esistenza di una legge morale assoluta, cioè senza eccezioni, è messa apertamente in discussione”.
“Il mondo cattolico – scrivono nella lettera – è disorientato e si pone una domanda angosciante: dove sta andando la Chiesa? Si accusa il clericalismo per gli abusi sessuali, ma la prima e principale responsabilità del clero non sta nell’abuso di potere, ma nell’essersi allontanato dalla verità del Vangelo. La negazione, anche pubblica, nelle parole e nei fatti, della legge divina e naturale, sta alla radice del male che corrompe certi ambienti della Chiesa. Di fronte a questa situazione, cardinali e vescovi tacciono”
Intanto il Comitato che presiede il summit sulla protezione dei minori, ha incontrato un gruppo di vittime di abusi da parte del clero. L’incontro è durato poco più di due ore. “I membri del Comitato sono molto grati alle vittime che hanno partecipato per la sincerità, la profondità e la forza delle loro testimonianze, che li aiuteranno certamente a comprendere sempre meglio la gravità e l’urgenza dei problemi che saranno affrontati nel corso dell’incontro”.