Nel 1973 Ischia scoprì il problema delle fogne

    0
    79

    Sull’onda dell’emotività seguita allo scoppio del colera a Napoli, nel 1973, anche sull’isola d’Ischia ci si pose il problema di costruire una rete fognaria: circostanza che fu subito oggetto di enormi equivoci ed ostilità a causa della dislocazione di un unico impianto di depurazione nel Comune di Forio. Ne seguì un’enorme agitazione popolare che bloccò definitivamente i lavori (iniziati nel 1976 e sospesi nel 1978). A causa di queste difficoltà iniziali, si pensò successivamente di procedere seguendo una logica per territori comunali, realizzando piccole opere che sarebbero dovute confluire in singoli e limitati impianti di depurazione. Gli interventi, non coordinati da un progetto generale e sprovvisti di una visione d’insieme, procedettero singolarmente e seguendo logiche estemporanee, attraverso finanziamenti regionali. Furono così realizzati alcuni tratti fognari a partire dalle zone costiere e dai centri storici per il risanamento dei pozzi assorbenti che disperdevano i liquami direttamente in prossimità della battigia. Questa logica dei piccoli impianti fu benedetta dalla Regione Campania, nel frattempo succeduta nelle competenze alla disciolta Cassa per il Mezzogiorno: da qui nascono le condotte sottomarine destinate a smaltire in mare, lontano dalla costa, le acque reflue