NAVE CAREMAR DELLE 8.45: DISABILE COSTRETTO NEL GARAGE PER MANCANZA DI SERVIZI ADEGUATI

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Oggi ci viene inoltrata l’ennesima denuncia del disagio cui sono costrette le persone con disabilità sulle navi Caremar. Sappiamo bene come Federconsumatori Campania insieme con l’Associazione “l’Isola che non isola” di Procida si stia muovendo in modo forte contro Caremar S.p.a. al fine di ottenere l’adeguamento della flotta ai requisiti previsti dalla normativa nazionale ed europea in tema di eliminazione delle barriere architettoniche sulle navi. Ma la situazione non può passare sotto traccia. E la cronaca serve a tenere alta l’attenzione.

Sappiamo come l’argomento sia di competenza del Giudice della XIII Sezione Civile del Tribunale di Napoli, dott.ssa Silvana Sica. L’azione è mossa dalla necessità di voler dare dignità e servizi alle persone con disabilità costrette sulle navi Caremar a dover rimanere, spesso, fermi in garage per tutta la durata della traversata, isolati, al di fuori del rispetto di ogni norma di sicurezza e senza possibilità di accedere ai servizi igienici ed agli altri normali servizi di assistenza presenti sulla nave, in una condizione di palese discriminazione rispetto agli altri passeggeri. Ma nonostante l’azione legale il disagio finora  persiste.

Ecco quanto è stato denunciato poche ore fa.

“Traghetto Caremar 08:45 per Napoli, non si può far salire un invalido nei saloni perché manca l’ascensore, lo facciamo accomodare lì dove sta, praticamente nel garage, per quasi due ore di tragitto con un calore esagerato ed un odore non bellissimo, spero che non succeda niente. 22 luglio 2018.”.

“Il nostromo ha detto non sono attrezzati, cercheranno con i tempi che corrono di risolvere. C’era anche una signora con una ferita alla coscia che piano piano è salita su facendosi tutte le scale, ed anche un mio parente sembra abbia fatto la stessa cosa. Si tratta di una persona di oltre 80 anni che si muove con stampella ed è anche cardiopatica. Inoltre sulla nave c’erano anche mia zia 85 anni con demenza senile e mobilità ridotta, mia madre 82 anni ed un’altra zia 78 anni “.

Si tratta davvero di episodi dei quali non dovremmo più sentir parlare, mentre sono all’ordine del giorno.