Esiste un evidente filo conduttore tra le vicende di Bagnoli, con i suoi ritardi, i suoi sprechi, e l’enorme debito pubblico del Comune di Napoli. Ed è il tentativo di un colpo di spugna, da parte della Sinistra, che azzeri le sue responsabilità tanto politiche quanto civili e giuridiche.
Oggi provano a gettare la croce sul solo De Magistris, ma entrambe le vicende hanno radici profonde, partono da Bassolino, passano per la Iervolino ed arrivano infine ai giorni nostri.
Ora occorre guardare avanti, certo. Siamo tutti d’accordo che sarà difficile, difficilissimo per chiunque si troverà a guidare la città nei prossimi cinque anni, gestire una massa debitoria così imponente, con i servizi già ridotti al minimo e la tassazione locale più alta in Italia.
Vi è inoltre la necessità di convincere il Governo a fornire gli aiuti necessari con credibilità e concretezza. Non, come proposto dalla Sinistra, per mezzo di ulteriore tassazione, che finirebbe per deprimere ulteriormente l’economia cittadina, ma puntando all’efficienza. Per erogare servizi all’altezza della terza città d’Italia.
Rivolgiamo dunque un appello a tutte le forze politiche, a tutti i candidati sindaco, nel condividere un metodo sviluppato dal nostro Dipartimento cittadino di Economia e Finanza: adottare gli indicatori di performance, gia individuati dal Dipartimento del Ministero della Funzione Pubblica, relativamente a tutti i processi di gestione di risorse umane, approvvigionamenti e di gestione immobiliare, risorse informatiche e digitalizzazione, trasparenza e comunicazione. In un quadro che chiarisca esattamente dove siamo oggi e dove saremo domani.
Chiediamo insieme allo Stato di sostenerci, parzialmente o totalmente, ma facciamolo non su un programma astratto bensì sulla base di un impegno condiviso da tutti a migliorare i parametri di equilibrio gestionale, gli indicatori di bilancio ed importanti indicatori di performance che rappresentano una misurazione concreta della qualità dei servizi. Con una ricognizione per fasi dei risultati raggiunti, rispetto ai quali poi si riceveranno o meno gli aiuti previsti. Un metodo non dissimile da quello adottato in sede UE per il Recovery Plan, con elargizioni in base agli stati di avanzamento degli impegni assunti.
Sarà poi ciascuna forza politica a proporre nello specifico le sue ricette, le sue proposte di nuovi investimenti, che dovranno però sempre prevedere un accurata, preventiva analisi di impatto socio-economico, per evitare ogni spreco di risorse.
Il Coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia ha presentato la sua proposta sul deficit finanziario del Comune di Napoli e lancia un appello a tutte le forze politiche: leghiamo il provvedimento “salva-Napoli” a precisi indicatori di performance che attestino l’uso corretto delle risorse.