Al peggio non c’è mai fine! Si può iniziare così nel commentare l’ennesima manovra del potere politico per indire una nuova consultazione referendaria sul comune unico, questa volta (fatto eccezionale che destituisce di significato l’istituto del referendum) senza quorum.Non è bastata la ricusazione di tale formula da parte dei cittadini isolani, che in massa, nel Giugno del 2011, decisero di non validare nemmeno il referendum.
Adesso si riprova, con l’ausilio di Caldoro, De Siano, Marino, e tutti coloro che sono responsabili dei disastri perpetrati all’isola d’Ischia.
Dove sono gli esponenti della sinistra e di quel centro democratico-cattolico, che da sempre si sono battuti per il decentramento amministrativo, in nome della democrazia?
La solita “filastrocca” dell’ACUII, secondo la quale la unificazione dei comuni servirebbe per risparmiare e per risolvere i problemi, è solo un modo per “drogare” l’opinione pubblica.
La terra ferma, e una piccola parte degli isolani, hanno espresso in questi anni figure politiche di questa terra negli organismi extra-comunali, ma i problemi sono tutti lì, irrisolti, o addirittura non presi neanche in considerazione.
Nella scadente cerchia della politica isolana già si profila un possibile duello De Siano-Ferrandino, accomunati ambedue da una inefficienza amministrativa, che li ha portati fin’anche a prendere atto del fallimento dell’accordo sancito alle comunali di Ischia.
Insomma, i sostenitori del Comune Unico sembrano aver dimenticato di fare i conti col popolo e con la storia. E’ vero che oggi la politica è figlia del potere economico, cosa questa che ha allontanato i cittadini italiani dalle istituzioni, ma le idee non muoiono mai.
Aria Nuova è un movimento politico sorto da poco tempo, che umilmente, a bassa voce, con l’aiuto di uomini e donne, cerca di intercettare le istanze della gente. In quanti sulla nostra isola vorrebbero un sistema sanitario più efficiente, una rete di trasporti più competitiva e meno “feroce” nei confronti di turisti e residenti? Quanti auspicano che i propri figli studino in istituti sicuri e degni di scuole veramente moderne e al passo coi tempi?
Per non parlare del dissesto idro-geologico, che ogni anno cagiona danni enormi all’isola d’Ischia.
Di queste cose dovrebbe interessarsi la politica, queste sono le risposte che chiedono i cittadini isolani, e non il semplice consolidamento di una casta, che vuole ricostruirsi una verginità dietro una sigla, una nuova formula amministrativa.
La cara e dolce tempesta del referendum può spazzare via questo disegno politico. Le consultazioni popolari non devono spaventare, a patto che si rispettino i princìpi democratici, e permettano a ogni singolo comune di esprimersi liberamente, cosa che è avvenuta in comuni del Veneto, del Trentino Alto Adige, e nell’Isola d’Elba.
L’unica certezza che proviene da questo ennesimo “gioco di palazzo”, è che ARIA NUOVA, smaschererà in ogni sede la politica dell’inganno, che vuole prepotentemente riportare le lancette del tempo indietro di 70 anni.
Va evitato che i cittadini in futuro vivano la politica, e le scelte di quest’ultima, passivamente, anche perchè nel 2014 non si può restare inermi e continuare a dire che al peggio non c’è mai fine!