Sarà inaugurata lunedi prossimo alle ore 20.30 al Carcere Borbonico del CASTELLO ARAGONESE, la mostra di Jean -Pierre Orrù. Dall’esperienza del Laboratorio Arte Fare, Jean-Pierre Orrù – che dal 2012 è il coordinatore – ha tratto stimolo per approfondire la sua ricerca artistica e scultorea. “C’è una luce celata in ognuno di noi. L’apparire del buio non è la morte del sole, ma il suo nascondersi attendendo una nuova alba. E se la vita è un gioco di sfumature, Jean-Pierre Orrù ha sperimentato quanto chiaro sia il nero al punto da trasformare il grigiore della vita in una tavola di colori da liberare in spazi immaginifici. Dopotutto, figlio di emigranti sardi costretti a lavorare nel profondo oscuro delle miniere francesi, dove nacque nell’agosto del 1960 a Farebesviller, Jean-Pierre Orrù ha saputo trarre la forza e il coraggio di emergere da quel “buco” nero come il carbone ed intravvedere la luce e i colori che accompagnano la vita, anche la più sofferta.
Sì, nelle sue tele vibranti di emozioni colorate c’è la speranza di chi è sprofondato nella sofferenza buia di un dolore ed è riuscito faticosamente ad emergere, riconquistando il proprio spazio. Dal teatro sperimentale alla tela ancestrale, alla scultura primordiale, i suoi percorsi artistici hanno sempre traguardato esperienze limitanti campi specifici, liberando energie e potenzialità sinteticamente espresse nelle sue opere capaci di trasmettere una volontà di vivere al di là del buio quotidiano. Senza tempi morti, senza ostacoli, né noia.”