MORTE DI RENATA. LA CARITAS DIOCESANA: “NON E’ POSSIBILE MORIRE COSI'”

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La morte di Renata ci lascia tutti nello sconcerto più totale: grande è il dolore della Chiesa
di Ischia, del suo Vescovo Pietro, mio personale e di tutti i volontari Caritas che hanno
avuto la possibilità di conoscere Renata. Abbiamo avuto modo di accoglierla più volte al
Centro di Prima Accoglienza “Giovanni Paolo II” e ciò ci ha permesso di legare con lei una
sincera amicizia. Ma purtroppo non è bastato!

Alle prime ore di questa mattina è stata trovata priva di vita la Sig.ra Renata Hamera
di nazionalità polacca già ospite del nostro Centro di Prima Accoglienza “Giovanni
Paolo II”.
Le storie di Renata e dei tanti ospiti del Centro sono scandite dai tentativi di uscire dalla
difficoltà, dal disagio in cui spesso si scivola nuovamente. Possiamo testimoniare che
Renata ha provato a riprendere in mano la sua vita, incoraggiata e sostenuta dai volontari
del Centro: sembrava che ci fosse riuscita! Ci aveva comunicato poco tempo fa di aver
trovato lavoro; cosa sia accaduto dopo non lo sappiamo. Come Caritas ci pesa come un
macigno non essere riusciti a sapere che si trovava nuovamente in difficoltà.
Il dolore che proviamo oggi per Renata ci spinge a gridare a gran voce “Non è possibile
morire così!”. Dobbiamo e possiamo fare tutti di più, ciascuno nel proprio ruolo affinché
non si lasci da solo chi vive nella povertà più assoluta: sappiamo di tante persone che
vivono in luoghi abbandonati, molti li conosciamo perché frequentano la Mensa Caritas di
Forio e sentiamo di dire che sull’Isola è necessaria un’azione comune che veda unite
Chiesa ed Enti locali per rispondere alle molteplici richieste di aiuto perché il Centro di
Prima Accoglienza della nostra Caritas non basta più.
Questo tragico evento segni una maggiore sintonia tra le Istituzioni e un rinnovato
impegno di tutta la nostra comunità civile isolana.

Don Gioacchino Castaldi
Direttore Caritas Ischia