Sulla vicenda dei 49 migranti che da giorni sono a bordo di due navi ONG in attesa di trovare un porto dove sbarcare, e sull’appello lanciato dalla chiesa, soprattutto quella isolana interviene Vitale Pitone, rappresentante della Lega di Casamicciola. “Prima dei migranti, preoccupiamoci di aiutare gli isolani in difficoltà e i terremotati”.
“Leggo con molto “piacere” che alcuni (cittadini, rappresentanti della chiesa ecc. ecc.) invitano gli Isolani ad essere accoglienti verso chi viene da lontano, mi limito solo a ricordare che il 21/08/2017 a Casamicciola, Lacco Ameno e Forio, comuni facente parte dell’isola d’Ischia hanno subito un TERREMOTO quindi ci siamo ritrovati ad avere moltissimi cittadini me compreso che hanno acquisito un titolo: TERREMOTATI.
Ora dico è possibile pensare ad accogliere chi viene da lontano e non guardare nella nostra casa chi sta soffrendo di TERREMOTO non avendo una dignitosa e normale situazione economica, una casa, alimenti, medicine, difficoltà psicologiche, i più piccoli che in silenzio soffrono questo dramma, per non parlare degli anziani che molti dal quel giorno segnati dal dolore ci hanno lasciti. Ecco quindi a chi vuole e sente veramente di fare accoglienza (e mi riferisco a tutti gli Ischitani) e aiutare le persone bisognose di iniziare dal chi ci sta accanto e oggi chi ha bisogno sulla nostra isola sono i TERREMOTATI e i moltissimi ISCHITANI che vivono in difficoltà e che per pudore e dignità molti non lo fanno presente.
Sono sempre stato sensibile a tutte le persone che vivono in difficolta da qualsiasi paese provengano e con qualunque colore della pelle, ma pensare di risolvere problemi (molto più grandi di noi) per chi arriva da lontano e chiudere gli occhi per il nostro fratello che vive nella stessa e nostra casa mi sembra non coerente.
In sintesi dico, finiamola con questo buonismo spicciolo e che vuole essere di protagonismo e pensiamo ad essere più realistici, uniamoci per aiutarci chi ha veramente bisogno appurandolo di persona e vicino a noi. Se volete la soddisfazione e toccare con mano la veridicità dei bisognosi fatelo in modo personale e diretto, così eviterete intermediari senza rischiare che si perda qualcosa nel tragitto del passaggio. Chi vive veramente e seriamente le difficoltà e le zone del territorio sa cosa significa”.