Ischia- Chieti, minuto 25, il momento più intenso vissuto allo stadio Mazzella. Giuseppe Mattera, classe 82, il capitano dell’Ischia si accascia al suolo, perde i sensi. Dalle tribune si vive con grande concitazione l’episodio, anche perchè nessun contrasto di gioco, nessun colpo, sembra aver causato il malore. I calciatori iniziano a sbracciarsi, tutti panchine comprese. C’è grande paura… si chiede l’intervento dei sanitari. Ma in quel momento nessun sanitario è a bordo campo, ne a centrocampo, ne nei pressi dell’autoambulanza parcheggiata alle spalle della porta vicino agli spogliatoi. Il calciatore Tito allora di sua iniziativa corre verso la vettura. Si urla, finalmente ecco comparire in casacca arancione gli addetti al servizio di pronto soccorso. Entrano finalmente sul rettagolo di gioco dal cancello di ingresso, probabilmente erano nella struttura spogliatoi. Invece di salire in macchina e recarsi con l’autoambulanza sul rettangolo di gioco, prendono il defibrillatore e quanto necessario ed iniziano a correre per giungere a centrocampo dove il calciatore è assistito dai compagni e dai membri della panchina. Non sappiamo quanto sia passato: uno, due, tre, cinque minuti? A noi tutti è parso che sia passato tanto, troppo tempo.Sul campo si vede anche una persona in abiti borghesi e senza pettorina, è il padre preoccupato che corre verso il figlio. La tensione è alta ma tutto si risolve senza conseguenze. Mattera è stato poi accompagnato in ospedale per gli accertamenti del caso, sembra che stia bene. Il malore è stato causato da una pallonata presa poco prima in altra zona del campo che non gli ha permesso una respirazione regolare. Fortunatamente il capitano sta bene. Ma l’episodio deve far riflettere: se a bordo campo ci deve essere un servizio di pronto soccorso, che sia PRONTO.