Non proprio “buona la prima”.
La maggioranza non fa in tempo a festeggiare la chiusura, condita da ritardi e polemiche, della sua prima manovra in commissione che il testo già deve tornare indietro.
C’è un buco, rilevato dagli uffici, causato da un emendamento approvato nella notte che puntava a dare ossigeno ai conti dei Comuni che però risulta senza copertura. Approvato per errore dicono tutti. Un errore da quasi mezzo miliardo che, peraltro, farà rallentare ancora – di poco assicurano dalla maggioranza – il primo ok dell’Aula di Montecitorio, già slittato di fatto alla Vigilia di Natale.
La norma è quella che stanzia 450 milioni per i Comuni. L’intoppo prolungherebbe almeno di qualche ora l’esame in Aula alla Camera, al via domani alle 8. Varie fonti parlamentari danno per scontato questo epilogo per problemi di coperture, ma si attende che gli uffici completino l’esame.
Tra le norme che hanno avuto il via libera c’è la proroga al 31 dicembre per il 110%, mentre è stata soppressa la norma sul tetto di 60 euro per il pagamento con Pos. Tornano quindi le multe ai commercianti che rifiutano di accettare pagamenti con carte e bancomat. Per trovare soluzioni per mitigare i costi delle transazioni elettroniche fino a 30 euro a carico degli esercenti arriva un tavolo permanente tra le categorie interessate. Ma qualora non arrivi ad un “livello dei costi equo e trasparente” scatta per i prestatori dei servizi di pagamenti e le banche un “contributo straordinario” destinato a misure per contenere l’incidenza dei costi a carico degli esercenti. E’ l’intervento previsto da un emendamento bipartisan alla manovra approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto in manovra come ‘ristoro’ per l’eliminazione della norma sul pos.