Giocò in serie A con Varese, Napoli e Fiorentina: sull’isola lascia la moglie Giulia e i figli Maria e Gianmaria. (nella foto con Josè altafini).
L’isola d’Ischia piange, oggi, Mario Perego, scomparso a 74 anni al termine di una lunga malattia. Conosciuto e apprezzato dai più, calciatore fuoriclasse negli anni Settanta e a lungo orgoglioso allenatore dei bambini della Futura, oltre che marito premuroso e padre affettuoso. Lombardo doc, iniziò a dare i primi calci al pallone nella squadra del suo paese, la San Giorgio di Casatenovo, alternando il calcio al lavoro in fabbrica. Nel Monza, dove approdò a seguito di un provino, iniziò la sua parabola agonistica disputando sei stagioni tra serie B e C, prima di debuttare nella massima serie nel 1970-1971 nelle file del Varese, guidato da Nils Liedholm. Fu il suo trampolino di lancio per una breve esperienza a Napoli (1971-72) e alla Fiorentina (1972-7). Poi la lunga permanenza nel Lanerossi Vicenza (dal 1973 al 1976), prima di un’esperienza al Benevento (dal 1976 al 1979) e una nella Casertana (nel 1979-1980). Solido difensore, Perego nacque come ala o centravanti, prima della metamorfosi tattica che segnò la sua più che soddisfacente carriera, terminata proprio a Casera. Umile e discreto, semplice e generoso, scelse l’isola d’Ischia (la moglie Giulia è napoletana), rinunciando a una carriera da allenatore ad alti livelli, dopo tanto peregrinare durante quella, esaltante, da calciatore, che gli valse anche la maglia della nazionale. Oggi lo piangono, con la moglie, i figli Maria e Gianmaria, e gli amici di sempre, quelli della sua amata Ischia, divenuta la sua isola.
Le esequie sono in programma domenica 2 giugno nella chiesa di Santa Maria delle Grazie alle 16.30.
di Pasquale raicaldo