Allarme ludopatia sull’isola di Ischia.
L’s.o.s. giunge da un gruppo di persone, parenti di ludopatici, che vogliono mantenere l’anonimato.
Cresce sempre di più anche sulla nostra isola la dipendenza dal gioco d’azzardo, fenomeno entrato prepotentemente nell’elenco delle patologie più diffuse in Italia con un picco nella nostra regione.
“Chi a Ischia si trova a fare i conti con la febbre del gioco non ha molte strade da percorrere per uscirne fuori – spiegano i parenti dei ludopatici che aggiungono: “Esiste una iniziativa della chiesa: l’Associazione giocatori anonimi, ma non basta. Sul nostro territorio manca uno sportello d’ascolto dell’Asl per chi è affetto da dipendenze comportamentali. Inoltre sarebbe opportuno che le varie municipalità si impegnassero in prima linea per limitare le agenzie di scommesse sportive e le sale slot predendo esempio dall’isola di Capri”.
Per chi non lo sappia giova ricordare che nell’isola azzurra i due comuni di Capri e Anacapri hanno approvato entrambi il regolamento sulle sale da gioco.
Ha inizato Anacapri alcuni anni fa. Oggi il comune dopo aver affrontato vari giudizi al Tar è riuscito a far funzionare il meccanismo anti-azzardo.
Nel settembre di quest’anno anche Capri ha sposato la linea anti-slot stabilendo il divieto di installare slot machine a meno di 500 metri dai cosiddetti «luoghi sensibili» come scuole, chiese, palestre, cimiteri e circoli ricreativi. Il rispetto di questa distanza dai luoghi sensibili, in pratica, date le dimensioni ridotte dell’isola, rende impossibile piazzare una slot machine ovunque
Ma a settembre il Tar ha annullato la decisione del sindaco di Capri. Infatti per i giudici amministrativi, che hanno accolto il ricorso dei titolari di due esercizi pubblici, la delibera è stata approvata senza la maggioranza prevista dalla legge. Il Comune di Capri il 14 dicembre ha deciso di ricorrere al Consiglio di Stato.