ISCHIA. A PASQUA, L’EAV LASCIA RESIDENTI E TURISTI A PIEDI!

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Turisti a piedi ad Ischia nella giornata di Pasqua!

L’Eav, l’azienda che gestisce – in regime di monopolio – il servizio di linea di bus ha infatti stabilito che nella domenica di Pasqua, il servizio sull’isola sarà garantito tra le 7 del mattino e le 13 (minuto più, minuto meno).

Risultato: tutti a piedi, nel pomeriggio e nella serata di festa.

Una decisione che mal si sposa con le esigenze di una località a vocazione turistica, assetata di ripresa dopo due anni di pandemia.

Le colpe (se così le vogliamo definire), sono variamente distribuite:

i vertici aziendali locali, che poco avranno insistito per ottenere un servizio anche se ridotto in quelle ore;

i rappresentanti sindacali, piuttosto sordi alle esigenze del territorio e troppo ligi nel difendere l’applicazione dei diritti dei lavoratori;

la regione campania, che mentre finanzia il progetto “Procida capitale della cultura”, non prevede di intervenire anche economicamente per supportare un servizio suppletivo per la Pasqua ad Ischia.

Ma a questi, non si possono addossare colpe piene, perché possono essere assolti parzialmente per il fatto che nessuno gli avrà fatto presente il problema…

E allora, i primi a doverne rendere conto ai tanti turisti che – bontà loro – arrivano in queste ore ad Ischia, sono sicuramente i pubblici amministratori dei sei comuni, sindaci ed assessori al ramo, nessuno escluso! Potevano, anzi dovevano (se fossero stati a conoscenza del fatto!) insistere anzitempo presso quella regione che doveva erogare i fondi per pagare quel servizio, indispensabile ed ormai non previsto!

Costoro sono in buona compagnia: accanto a loro, se non davanti, sfilano per assenza gli albergatori, con quella Federalberghi che dovrà rendere conto ai loro clienti del perché di un palese disservizio!

Un’ultima annotazione, diretta al sindaco di ischia: ma la linea Zizì, finanziata con soldi pubblici, può essere interrotta o si decurta il pagamento?

Ed infine: mentre noi Ischitani guardiamo nostalgici ed invidiosi le frotte di turisti che si dirigono verso la vicina isoletta di Procida, facciamoci l’esame di coscienza, se non vogliamo essere anche noi complici di un sicuro ed inarrestabile declino economico dell’isola verde, e svegliamoci dal torpore primaverile imperante, mentre gli altri passano oltre…