IL VIVO CORDOGLIO DEL P.C.I.M-L. PER LE DECINE DI MORTI E FERITI NELLA TRAGEDIA ANNUNCIATA PER LA CADUTA DEL PONTE FATISCENTE DI GENOVA.

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Il Comitato Centrale del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista, unitamente a tutti gli iscritti e simpatizzanti del Partito, si stringe commosso attorno ai familiari delle decine di morti e feriti causati dalla caduta del ponte fatiscente Morandi o cosiddetto di Brooklin nella città di Genova, inaugurato nel 1967 e trascurato nella necessaria manutenzione. E’ stata una tragedia di Stato annunciata da tempo, come annunciate sono quelle di tante altre strutture pubbliche sparse sul territorio nazionale e che potrebbero presto o tardi causare nuove immani e luttuose tragedie a causa della mancata, inadeguata e intempestiva manutenzione.

Lo Stato capitalistico, governato dalla ricca classe borghese attraverso i suoi partiti e le sue istituzioni,
con le tasse imposte alla collettività si preoccupa innanzi tutto di assecondare gli interessi economici e
finanziari della classe capitalistica, anziché, tra le altre cose, garantire adeguatamente la sicurezza sociale
dai pericoli di crolli, alluvioni, esondazione di fiumi e da altri prevedibili disastri. Anche in occasione
dell’odierna tragedia annunciata i rappresentanti istituzionali e dei partiti del potere borghese dominante
non hanno fatto mancare la consueta presenza sui luoghi della catastrofe e la solita passerella addolorati e
promettenti, come fatto in altre occasioni del genere in precedenza, interventi per garantire la sicurezza
dei cittadini. Essi sarebbero stati più credibili se fossero rimasti seduti sulle loro ricche poltrone a Roma
in silenzio e non si fossero fatti vedere sui luoghi della tragedia bagnati dal sangue degli innocenti.
Già in passato questi servitori del sistema e degli affari capitalistici hanno detto che le risorse erano
poche, che dovevano attenersi ai parametri imposti dalla capitalistica e imperialistica Unione Europea, per
non sbagliarsi e per dimostrare piena sudditanza all’Europa economica e finanziaria hanno
vergognosamente sancito il pareggio di bilancio dello Stato in Costituzione, rispettato rigorosamente il
tetto di indebitamento stabilito da Bruxelles trascurando, tra l’altro, la sicurezza sociale per carenza di
manutenzione alle strutture pubbliche, dalle scuole, ai viadotti, all’edilizia pubblica abitativa, al dissesto
idrogeologico, eccetera.
Se il popolo italiano, in particolare la classe lavoratrice operaia e intellettuale, nella sua stragrande
maggioranza avesse affidato il potere politico alla sfruttata, affamata e maltrattata classe proletaria da
tempo l’Italia avrebbe avuto le risorse necessarie per mettere in sicurezza la vita sociale, per garantire
un’adeguata assistenza sanitaria a tutti e per assicurare un lavoro dignitoso e adeguatamente retribuito a
tutti i disoccupati, particolarmente ai giovani, che nella loro vita vissuta rischiano di non avere mai un
lavoro. Oggi un governo degli interessi popolari decreterebbe l’uscita dell’Italia dalla Nato, dall’Unione
Europea e dall’Euro, abbandonerebbe le missioni militari all’estero e ridurrebbe gli investimenti militari
per disporre delle risorse economiche necessarie per mettere in sicurezza la vita sociale e per promuovere
lo sviluppo strutturale e civile del paese, per assicurare la piena occupazione e condizioni di vita dignitose
e per favorire la scolarizzazione di massa sino ai massimi livelli dell’istruzione universitaria.
Naturalmente tutti sappiamo che un cambiamento rivoluzionario della vita sociale in Italia, come in
tutti gli altri paesi capitalistici, passa necessariamente attraverso l’organizzazione e il compimento della
rivoluzione socialista, realizzata dalle masse lavoratrici operaie e intellettuali del nostro paese. Quante
volte nella storia unitaria dell’Italia i governi borghesi di destra, di centro e di centrosinistra dopo un
disastro hanno garantito l’impegno per evitarne altri, che poi puntualmente si sono ripetuti. Per
scongiurare altre immani tragedie come quella di Genova occorre la conquista di un governo che abolisca
lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, il profitto capitalistico, la proprietà privata dei mezzi di produzione,
i privilegi per pochi e le discriminazioni generalizzate e che investa la ricchezza nazionale socialmente
prodotta totalmente nel soddisfacimento dei bisogni individuali, familiari e sociali del proprio popolo.
Il P.C.I.M-L. condanna con estremo rigore tutti i responsabili dei tanti morti e feriti di Genova, si
stringe commosso e addolorato ai loro familiari, è vicino ai comunisti, alla classe lavoratrice e all’intera
popolazione della città di Genova e di tutta la Liguria con l’impegno solenne di rafforzare la propria lotta
politica e sociale affinché presto il popolo italiano sconfigga per sempre i governi borghesi delle tragedie
di Stato annunciate e costituisca un governo socialista e rivoluzionario.
Forio (Napoli), 14 agosto 2018.
info@pciml.org Il Comitato Centrale del P.C.I.M-L.
Segretario Generale compagno Domenico Savio