Dopo quasi quattro mesi ritorna libero, assieme a Silvano Arcamone, il Sindaco di Ischia Giosi Ferrandino esponente politico di spicco nella nostra Regione del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi. Arrestato il 30 marzo scorso a seguito del terremoto giudiziario relativo alla metanizzazione sull’isola Verde, lunedì 20 aprile ritirò le dimissioni da Primo cittadino che aveva rassegnato al momento dell’arresto e se prima o poi dovesse venir meno la sospensione ricevuta dal Prefetto, Ferrandino in attesa del processo potrebbe ritornare a ricoprire la carica di sindaco del comune capoluogo dell’Isola visto e considerato che la maggioranza amministrativa che lo appoggia è riuscita sino ad oggi a restare in sella al potere. E così mentre Ferrandino è ritornato libero, Ischia e gli ischitani restano letteralmente prigionieri della sua fallimentare amministrazione che in circa otto anni di malgoverno ha prodotto un vergognoso abbandono sociale con i parchi pubblici in balia del degrado più totale, con alcune strade pericolosamente dissestate, con la vergogna dei lavori pubblici eseguiti in piena stagione turistica, con i pali della pubblica illuminazione a potenziale rischio crollo a causa dei fori creati alla base dalla ruggine e che nonostante le nostre denunce non sono mai stati rimossi, con il decennale dramma degli allagamenti a Ischia Ponte provocati della mancanza di scogliere a difesa dell’abitato mai realizzate nonostante i proclami elettorali, con l’incivile mancato abbattimento delle barriere architettoniche persino sui marciapiedi delle strade del centro cittadino, con la mancata e dignitosa sistemazione degli sfollati di Monte Vezzi letteralmente abbandonati nei container di via Michele Mazzella, con il pullman pubblico che continua ad essere negato ai cittadini di Ischia Ponte nelle ore di chiusura al traffico dell’antico Borgo, con gli allagamenti dell’area esterna alle palazzine IACP di Campagnano periodicamente inondata da liquami fognari, con il mancato completamento del depuratore di San Pietro, con il licenziamento di alcuni lavoratori della Genesis e tanto altro ancora. Naturalmente le accuse di malgoverno rivolte a Giosi Ferrandino, sono da estendere a tutti gli assessori e ai consiglieri comunali di centro, centrodestra e centrosinistra di ieri e di oggi che sostengono o che hanno sostenuto questa maggioranza amministrativa, nessuno escluso e che bene avrebbero fatto a dimettersi in blocco già lo scorso 30 marzo e che invece sono ancora incollati alle poltrone del potere.
ISCHIA E GLI ISCHITANI HANNO BISOGNO DI UN GOVERNO DEL POPOLO E IL PCIML E’ PRONTO ALLA SFIDA
Per la rinascita sociale di Ischia, comune letteralmente mortificato dal malgoverno degli ultimi decenni, è assolutamente necessario che alle prossime elezioni amministrative gli ischitani diano vita ad un governo del popolo affinchè il potere locale venga finalmente gestito in nome e per conto degli interessi collettivi. Affinchè il Municipio diventi la casa trasparente della gente e il nostro territorio venga sottratto al degrado sociale a cui è costretto ormai da troppi anni. Affinchè vengano ampliate le spiagge libere e quotidianamente garantita la pulizia degli arenili pubblici. Perchè i nostri amici diversamente abili non debbano più essere umiliati nel loro costituzionale diritto alla mobilità per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche. Per far si che le nostre pinete ritornino ad essere il salotto sempreverde del nostro Paese e le strade non siano più dissestate e pericolose. Perchè i nostri anziani e i nostri bambini possano avere a disposizione e gratuitamente spazi ricreativi e culturali e strutture sportive. Un governo del popolo che abbia a cuore le problematiche che attanagliano la popolazione e lavori quotidianamente per risolverle e che dia voce alla cittadinanza attraverso l’istituzione dei Consigli di Quartiere. Per la gestione pubblica dei servizi e taglio netto degli sprechi. Ora basta, gli ischitani non possono permettersi più il lusso di delegare il potere alla casta. E’ giunto il momento di una svolta popolare o quantomeno di portare all’interno del civico consesso un’opposizione di classe. E in tal senso i dirigenti del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista guidato da Domenico Savio sono pronti, come sempre, a mettersi a disposizione della collettività.