Lo aveva scritto anche nel suo programma elettorale, ma adesso Giovan Battista Castagna, candidato a sindaco di Casamicciola, va oltre.
La società “Marina di Casamicciola” può arrivare alla revoca dello stato di liquidazione e dunque consentire al Comune termale di poter usufruire nuovamente ed in pieno dei servizi che la stessa garantiva alla comunità, quali innanzitutto la gestione del porto turistico, ma anche la manutenzione del territorio, nonché la cura del verde pubblico e del patrimonio comunale, inclusi i servizi cimiteriali.
“Il mio non è uno spot elettorale”, ha spiegato l’ingegnere, che ha aggiunto: “Chi mi conosce sa benissimo che prima di espormi sull’argomento mi sono documentato anche con il supporto di esperti del settore, i quali hanno confortato la tesi che vuole ‘Marina di Casamicciola’ in grado di uscire dalle secche della liquidazione. Se i cittadini mi concederanno la loro fiducia il prossimo 25 maggio, questo sarà uno dei primi nodi che affronterà la nuova amministrazione comunale”.
Un Castagna deciso a risolvere una questione spinosa e che spiega anche il perché: “Sono convinto che, tra tutti i problemi irrisolti di Casamicciola, quello legato allo sviluppo portuale sia il più importante in assoluto. Il diportismo, oggi, se svolto con criterio e professionalità, può portare introiti nelle casse comunali ed un beneficio alla collettività, in termini di indotto, davvero notevoli. Quello del nostro Comune, a mio avviso, è un porto turistico sfruttato soltanto in minima parte, ed anche su questo abbiamo le idee chiare su come invertire la tendenza”.
Non poteva mancare un riferimento ai venti lavoratori licenziati da “Marina di Casamicciola”: “E’ certamente una tragedia per venti famiglie casamicciolesi: voglio capire come si è arrivati a questo punto e cercare di riassumere tutti questi dipendenti”. Un impegno forte, ma che il candidato sindaco della lista “Per Casamicciola” sente di poter assumere: “La volontà politica, da parte mia, è chiara: nessun mio concittadino deve restare indietro; tutti devono avere la possibilità di condurre un’esistenza dignitosa”.