Nei giorni scorsi con un dettagliato servizio giornalistico abbiamo dato risalto all’iniziativa assunta da alcuni genitori del Circolo didattico “Ischia 2” che hanno organizzato una raccolta fondi affinché all’interno delle scuole ischitane, così come accaduto lo scorso anno proprio nei plessi scolastici del Circolo “Ischia 2”, si possano organizzare progetti mirati per fronteggiare problematiche legate alla dislessia. L’importante novità di quest’anno è che il Comitato dei Genitori del Circolo didattico “Ischia 2” si è allargato alle realtà genitoriali delle altre scuole ischitane diventando così un Comitato Genitori Interscolastico il che significa che le iniziative che saranno assunte potranno coinvolgere scuole di diversi Circoli didattici e Consigli d’istituto. “I fondi che saranno raccolti quest’anno – ci ha riferito Cristina Rontino componente del Consiglio di Circolo “Ischia 2” – verranno utilizzati per garantire il progetto D.S.A. all’interno delle scuole aderenti e stavolta parte del ricavato sarà utilizzato anche per portare il nostro contributo ad una bimba speciale che ci sta molto a cuore e che necessita di cure specifiche e costose. Per quest’anno il progetto D.S.A. è già partito alle scuole medie e verrà ripresentato per la continuità anche presso il Circolo didattico “Ischia 2”. Sin qui le dichiarazioni di Rontino. Così come abbiamo avuto modo di sottolineare in passato, i continui tagli all’istruzione da parte di governi nazionali di centro, centrodestra e centrosinistra degli ultimi decenni, oltre ad aver aumentato vertiginosamente i costi per le famiglie italiane che hanno i propri figli tra i banchi di scuola, hanno peggiorato ovunque e inevitabilmente la qualità dell’offerta formativa. E così per far fronte a cotanta vergogna sociale e nel tentativo di non far perdere qualità all’offerta formativa soprattutto per quei bambini che presentano problemi di dislessia e altre problematiche legate all’apprendimento, i genitori italiani sono spesso costretti a mettere mano alle tasche sempre più vuote e sopperire, così, alla negligenza dello Stato che calpestando i principi costituzionali più elementari non garantisce più da tempo il diritto allo studio dei nostri ragazzi neppure nella scuola dell’obbligo. Cosa aggiungere a riguardo. Meno male che ci sono i genitori che per amore dei propri figli con grande impegno e sacrificio sopperiscono all’insensibilità delle Istituzioni del nostro Paese.