Il CISI ha approvato il programma di interventi fino al 2030: obiettivo principale la riqualificazione e l’ampliamento delle condutture

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    ISCHIA. L’assemblea dei Soci del CISI ha approvato il programma di interventi e investimenti dell’EVI fino al 2030.

    Gli interventi più rilevanti quelli diretti alla riqualificazione e all’ampliamento sia della rete fognaria sia di quella idrica, per un importo totale previsto di euro 12.708.000,00

    Per quanto riguarda la rete fognaria è necessario premettere che risulta prevalentemente costituita da tratti di condotte in muratura di tipo tradizionale, che all’origine avevano la funzione di regimentare le acque pluviali, oggi insufficienti. L’aumento eccessivo dei flussi, non compatibile con un sistema di collettamento progettato più di cinquanta anni fa, determina spesso uno scorrimento turbolento dei reflui che logora le pareti interne dei canali, determinando tracimazioni dai pozzetti di sezionamento, nonché ritorni all’interno delle proprietà private. Per questo nel piano si prevede l’utilizzo di alcune moderne tecniche di risanamento dei grandi collettori mediante lavori di riqualificazione senza scavo, in grado di aumentare la velocità di scorrimento e la capacità di portata, in modo di adeguarsi alle attuali esigenze dell’Isola.

    Discorso analogo per le condotte fognarie sottomarine. Tali condotte sono oggetto di continui interventi di riparazione, soprattutto perché obsoleti e con diametro inadeguato rispetto alle maggiori portate eall’aumento della velocità di scorrimento dei reflui, con il rischio di tracimazione sotto costa durante le ore di punta. Gli interventi previsti si sostanziano nella sostituzione delle condotte esistenti e nel loro miglioramento funzionale attraverso la realizzazione di diffusori sui terminali. Ciò con vantaggi sia di natura economica, risparmiando sui continui interventi di manutenzione, sia di natura ambientale, con l’eliminazione di possibili fenomeni di inquinamento del mare e delle coste.

    Ma i problemi sia di invecchiamento sia di insufficienza delle condutture non riguarda solo la rete fognaria, ma anche quella di distribuzione idrica, che dovrà essere massicciamente sostituita. La parte più consistente della rete idrica, infatti, risale agli anni ottanta ed è stata realizzata con il polietilene, materiale per l’epoca innovativo e vantaggioso, ma rivelatosi inadatto al territorio isolano per la sua particolare natura vulcanica e accidentata. Tali condotte, quindi, hanno subito un precoce invecchiamento, con una consistente perdita di elasticità e correlata crescente fragilità, causa di frequenti rotture e interruzioni nella distribuzione, oltre che danni a luoghi o cose.