L’incontro dei Marinai d’Italia e di Slow Food con gli studenti dell’Istituto Alberghiero
“Noi vi abbiamo portato le nostre conoscenze e le nostre esperienze, ora sta a voi metterci passione ed amore nelle cose che fate per dare un senso al vostro lavoro e alla vostra vita”, con questa esortazione, rivolta agli studenti dell’IPSAR “V. Telese”, Giorgio Brandi, Presidente del Gruppo “Attilio Messina” di Ischia dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia (ANMI) ha concluso l’incontro che si è tenuto mercoledì 6 maggio tra i soci ischitani dell’ANMI e gli studenti dell’Alberghiero.
L’incontro, fortemente voluto da Silvia e Riccardo d’Ambra dello Slow Food, da Giorgio Brandi e della Preside Giuliana D’Avino, aveva lo scopo di trasmettere il sapere di uomini che hanno passato gran parte della loro vita sul mare a ragazzi che adesso si affacciano alla vita lavorativa e potrebbero trovare uno sbocco a bordo di navi militari, passeggeri e commerciali, yacht, pescherecci di altura, etc.
L’esito è stato veramente lusinghiero ed è andato oltre le più rosee aspettative. I più scettici erano proprio i Marinai che nutrivano preconcetti sulla volontà e la capacità dei giovani di rimanere per più di un’ora ad ascoltare le riminiscenze di “vecchi bacucchi in divisa”, invece tutto è filato liscio con la sapiente regia di Silvia d’Ambra che ha saputo regolare e moderare gli interventi con scioltezza e decisione, grazie anche alla collaborazione dei professori Angelo Imputato, Stefania Iapino e Luciano Mattera.
L’incontro nasce dalla necessità di riempire un vuoto intergenerazionale, cosa che gli adulti dovrebbero fare e che “stranamente” non fanno, così i ragazzi restano, troppo spesso, in balìa della cosiddetta “modernità” che gli fa, impropriamente, da padre, madre e guida.
Le classi interessate sono state due della V Cucine per un totale di una trentina di giovani di entrambi i sessi; i Marinai d’Italia intervenuti , guidati da Giorgio Brandi (Presidente del Gruppo), sono stati Carlo Califano, Ciro Di Scala (Penniello), Antonio Ferrandino, Giovanni Maltese, Salvatore Eroico (Presidente emerito), Gemì Trani, Giovan Giuseppe Pilato e Enzo Italiano.
Notevole interesse ha suscitato il racconto della giornata di bordo su una nave militare fatto da Salvatore Eroico, unico militare di carriera, che nella sua lunga vita lavorativa è stato imbarcato su ben dieci unità della Marina Militare. Mentre Ciro Penniello ha parlato delle sue esperienze, prima su una nave militare “segreta” e successivamente su uno yacht con base a Cannes (“la prima cosa che dovevamo comprare per la cambusa di bordo – ha detto Ciro – era una abbondante scorta di champagne Dom Perignon che serviva per gli ospiti che continuamente frequentavano l’imbarcazione”).Carlo Califano ha sottolineato le difficoltà di adattamento alla vita di bordo che, pur avendo il suo fascino, non nasconde solo rose e fiori; mentre Antonio Ferrandino ha parlato del suo lavoro di nocchiero e della preparazione dei pasti sulle navi di linea nel golfo di Napoli, mentre Giovanni Maltese ha spiegato l’organizzazione dell’approvvigionamento sulle navi del Lloyd Triestino e della Compagnia Italia. Gemì Trani ha raccontato, con nostalgia, il periodo di imbarco sull’incrociatore Montecuccoli, prima di passare al racconto della sua esperienza di cucina sulle navi della Tirrenia. Giovan Giuseppe Pilato , radarista su una nave militare, ha parlato di un problema che spesso viene tralasciato nelle discussioni che si svolgono a terra e invece è maledettamente importante nella vita di mare: il mal di mare.
Il confronto è stato piacevole, disinvolto, senza formalismi, a volte allegro, interessante. I ragazzi sono stati attenti, hanno fatto domande, hanno intavolato discussioni e non hanno mai dato segni di insofferenza.
A conclusione della mattinata i Marinai d’Italia sono stati ospiti a pranzo della Preside Giuliana D’Avino, un pranzo sobrio e raffinato, le cui portate sono state illustrate con competenza dalle studentesse e dagli studenti del team che ne ha curato la preparazione in cucina.
Durante il pranzo sono state gettate le basi per iniziative future da realizzare insieme per concretizzare quello che è il pensiero dominante dell’attività delle due associazioni, Slow Food e ANMI Ischia, espresso con chiarezza da Riccardo d’Ambra quando ha detto che “noi abbiamo il dovere di piantare il seme della conoscenza nelle nuove generazioni, affinchè germogli e cresca bene per dare frutti prosperosi per tutta la comunità”. La Preside D’Avino ha garantito il suo appoggio a tutte quelle iniziative che hanno una ricaduta sociale, ma che portano beneficio alla scuola e soprattutto alle studentesse e agli studenti dell’Alberghiero.