I GENITORI DI LARA SCAMARDELLA: “CREDIAMO NELLA GIUSTIZIA. CON LEI CI INCONTREREMO ANCORA”
Dopo la pubblicazione della notizia relativa all’annullamento della sentenza della Corte d’appello da parte della Cassazione, i genitori di Lara Scamardella, la 13enne che perse la vita durante un’escursione subacquea alla “secca delle Formiche” insieme al suo istruttore, Antonio Emanato, hanno voluto far conoscere il loro punto di vista. L’annullamento della condanna in primo grado per omicidio colposo all’imputato Edoardo Ruspantini era stato un colpo molto duro da digerire per Antonio e Alessandra, che però sono stati assolutamente rianimati dalla sentenza della Suprema corte, che ha ordinato la celebrazione di un nuovo processo di appello. «La sentenza di appello – scrivono i genitori di Lara – aveva suscitato in noi delusione e incredulità. Eravamo rimasti sconcertati dal fatto che, dal nostro punto di vista, non fossero state considerate assolutamente tutte le motivazioni che invece avevano portato alla condanna di primo grado, ribaltando completamente le conclusioni di esperti in materia, in particolare quelle del comandante Alessio De Angelis, all’epoca a capo della Guardia Costiera di Ischia. Non abbiamo mai perso, però la fiducia nella Giustizia, e che alla fine sarebbe emersa la verità. Con ben altro stato d’animo abbiamo accolto la sentenza della cassazione che finalmente ha reso giustizia a Lara, smontando completamente quanto era stato deciso, accogliendo acriticamente la tesi dell’imputato senza fornire un’adeguata motivazione». Ora parte una nuova fase giudiziaria, dunque, e accanto alla famiglia Scamardella ci sarà sempre l’avvocato Giovanni Picone, che dovrà supportare Antonio e Alessandra anche dal punto di vista umano. Per la memoria della piccola Lara, infatti, per i suoi genitori è anche importante che il processo possa chiudersi nella maniera più giusta possibile, anche se il ricordo della loro figlia scomparsa troppo presto, ovviamente, continua ad accompagnali ogni giorno: «Per noi resta importante il dato giudiziario perché anche in questo modo vogliamo tener viva la memoria di Lara, che era una ragazzina meravigliosa, piena di vita, piena di interessi, educata, rispettosa, studiosa, con una grande sensibilità. La nostra vita si svolgeva in funzione di lei per cui, quando è andata via, una parte di noi è morta con lei. Oggi la ricordiamo quotidianamente, quando mangiamo qualcosa che le piaceva, quando ascoltiamo le canzoni di Patty Austin o di De Crescenzo che lei cantava spesso. Ricordiamo tutto di lei, la sua voglia di primeggiare, il suo amore per gli animali e per l’ambiente, la sua generosità. Andare avanti senza Lara è veramente dura, la nostra più grande speranza è quella di ritrovarla a fine vita. L’ultimo regalo donatoci da nostra figlia è stato quello di non avere più paura della morte».