Circa dieci anni fa a Forio, nella zona del “Fortino” alla Chiaia, i bagnanti che da secoli si recavano lì nei mesi estivi per farsi il bagno in uno dei tanti angoli di paradiso naturale dell’isola d’Ischia, furono letteralmente cacciati dagli scogli sui quali alcuni privati realizzarono delle pedane in legno. E a nulla servirono le vibrate proteste dei foriani e le manifestazioni di piazza del Partito Comunista Italiano Marxista-Leninista guidato da Domenico Savio. Il potere politico di allora decise che gli interessi privati dovevano ancora una volta prevalere su quelli collettivi. E così per circa un decennio quel tratto di costa è stato deturpato da pedane che nei giorni scorsi sono state sequestrate perché montate nonostante le autorizzazioni fossero incomplete: da non credere!!!! Sulla questione è duramente intervenuto Domenico Savio, attuale Consigliere comunale del PCIML che ora chiede l’immediato ripristino dello stato dei luoghi. “Finalmente – ha dichiarato Domenico Savio – queste pedane scandalose sono state sequestrate. La prima domanda che viene spontanea è perché solo dopo parecchi anni sono state poste sotto sequestro? Io ricordo come fosse ieri quando sono state realizzate con una autorizzazione del Comune, oggi rivelatasi incompleta. Cittadini del posto, Foriani e turisti furono letteralmente cacciati dagli scogli del Fortino, a cui fu negato il diritto a poter continuare a beneficiare di questo mare per realizzare delle pedane, oltretutto devastanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Furono chiamate le Forze dell’Ordine per far rispettare l’autorizzazione comunale. Insomma, uno dei tanti scandali politici e amministrativi di cui è sommersa l’Italia dall’attuale potere politico dominante di natura borghese, clericale e capitalistico e di questa Forio, in cui gli interessi dei privati vengono messi al di sopra degli interessi della collettività. Ora apprendiamo che quelle autorizzazioni quanto meno erano incomplete – ha sottolineato Savio -, mancavano del permesso della Sovraintendenza e del demanio e che le strutture realizzate mancavano persino del collaudo. Noi vogliamo sperare che l’intervento di sequestro delle pedane porti al più presto possibile alla loro demolizione. Lo chiediamo con forza all’amministrazione comunale e al sindaco Francesco Del Deo, queste pedane devono essere demolite ripristinando lo stato dei luoghi. Questo stupendo tratto di costa e i suoi scogli devono essere restituiti ai cittadini di Forio e ai turisti. Ci auguriamo che la Magistratura non indaghi solo sui privati, perché i primi responsabili sono i politici amministratori di Forio e i funzionari comunali che queste autorizzazioni, risultate quantomeno incomplete, hanno rilasciato. Bisogna colpire i responsabili politici di questo scempio – ha concluso Domenico Savio – e sarebbe ora che ciò avvenisse. Noi ce lo auguriamo in nome del diritto dei Foriani e dei turisti a poter ritornare nella zona del Fortino per beneficiare nuovamente e gratuitamente di questo mare e di questo bellissimo e utilissimo tratto di costa foriana.